mercoledì 26 maggio 2010

Democrazie del Futuro


Pubblico il capitolo che ho scritto contenuto all'interno del saggio riguardante il progetto Partecipa.Net e l'E-Democracy che sarà presentato insieme al video documentario durante l'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna nel mese di Giugno 2010.

Il tema che affronto riguarda le problematiche legate al concetto di E-Democracy, argomento facile da trattare solo se non preso seriamente. E' forse questo il suo limite più grande, ovvero la leggerezza con cui moltissime persone parlano di "Cittadinanza Attiva" e "Democrazia Digitale", magari pensando unicamente alla possibilità di fare meno fila in comune stampandosi un documento da casa.

L'E-Democracy è molto più di questo. E' un'esigenza di democrazia. E' una luce nel buio di una società che chiama democrazia (con la D minuscola) il diritto di voto a "scatola chiusa". Sono libero di andare in cabina elettorale e dire destraosinistra. Tutto qui.

Aurelio Saffi, parlando di Democrazia diceva:

« La vita di un popolo non consiste nel diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma nell'invogliarli, nel dirigerli sulla via, nel trasmettere loro la propria ispirazione. Nelle piccole repubbliche antiche, il popolo era chiamato a decidere intorno le leggi proposte. Nei grandi Stati moderni, l'associazione deve supplire all'esercizio impossibile di quel diritto. L'opinione del Paese dovrebbe legalmente, normalmente rivelarsi al governo intorno a ogni cosa che tocca i più. »

Mai niente di più lontano da quello che è oggi la democrazia.
Mai niente di più vicino a quello che dovrebbe essere la E-Democracy.

Buona Lettura.

SM

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E-Government & E-Democracy

Quando parliamo di E-Government, parliamo di un tema che coinvolge la Pubblica Amministrazione e che vede lo svilupparsi di un progetto operativo a partire dal 2001, quando ha inizio la prima fase dell'attuazione del progetto di E-Democracy all'interno delle Regioni e degli Enti Locali italiani. Questa fase vede nei primi anni lo svilupparsi di tre linee guida, fortemente correlate fra loro: La promozione di progetti di E-Government volti allo sviluppo di servizi infrastrutturali e servizi finali all'utenza, la definizione di un comune quadro tecnico e metodologico di riferimento e la creazione della rete dei Centri Regionali di Competenza (CRC).
Vengono realizzati ben 134 progetti per lo sviluppo dell'E-Government, di cui 26 nel mezzogiorno. Scopo principale di questi progetti è il raggiungimento della massima erogazione di servizi pubblici in rete alla popolazione ed alle imprese. Concetti chiave per lo sviluppo di E-Government ed E-Democracy in questa fase sono la semplificazione, l'efficienza, la competitività e l'integrazione tra i sistemi locali e nazionali.

La seconda fase dello sviluppo dell'E-Government (ancora in corso) parte nel 2005 e ha come obiettivo principale l'allargamento alla maggior parte delle amministrazioni locali dei processi di innovazione già avviati. Questo tipo di evoluzione viene fin da subito intesa sia per ciò che riguarda la realizzazione di servizi per i cittadini e per le imprese, sia per ciò che riguarda la realizzazione di servizi infrastrutturali all'interno dei territori regionali. In questa seconda fase i concetti chiave diventano la formazione, l'assistenza agli Enti Locali e la Cittadinanza Digitale. È in questo contesto che l'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna decide di realizzare il progetto di partecipazione attiva denominato “Partecipa.Net”.

Partecipa.net e L'Assemblea Legislativa Dell'Emilia-Romagna

Partecipa.net è un percorso formativo rivolto dall'Assemblea Legislativa a studenti e docenti della Regione Emilia-Romagna, che ha come obiettivo finale l'educazione alla partecipazione democratica attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie.
Il progetto ha come punto di partenza la scuola, dove gli studenti (coadiuvati dai docenti) decidono un tema da sviluppare durante l'anno scolastico attraverso l'utilizzo degli strumenti di E-Democracy promossi dall'Assemblea Legislativa (Forum, Sondaggi, Materiale on-lune, Confronto con esperti).

I frutti di questi progetti, vengono in seguito pubblicati sul portale “Studenti&Cittadini”, dando la possibilità ai ragazzi di avere un riscontro osservabile di quanto fatto in classe. Un primo importante risultato che emerge da questo lavoro scolastico è dato dalle iniziative che emergono all'interno delle classi. I ragazzi coinvolti infatti, diventano veri cittadini attivi sul territorio, promuovendo progetti che evidenziano problematiche spesso tralasciate dai media nazionali e locali.

In aggiunta ai progetti scolastici, viene concretamente reso possibile un incontro fra studenti e classe politica regionale attraverso riunioni nel territorio e in Assemblea Legislativa. Tali momenti hanno la funzione di realizzare un vero e proprio scambio di esperienze, dando da una parte l'opportunità ai dirigenti regionali di venire a contatto con problematiche altrimenti difficili da osservare e, contemporaneamente, rendendo possibile un avvicinamento da parte dei giovani alla vita della Pubblica Amministrazione.
Ultimo, ma non meno importante aspetto del progetto Partecipa.net riguarda l'estensione al contesto europeo attraverso interazioni in lingua inglese e francese fra istituti italiani ed europei.

Partecipa.Net visto da una prospettiva diversa

In aggiunta a tutto questo, durante l'anno accademico 2009/10, l'Assemblea Legislativa in collaborazione con l'Università di Bologna, realizza un progetto laboratoriale di giornalismo civico-multimediale durante il quale viene osservato da una prospettiva “esterna” il progetto Partecipa.Net e le tematiche riguardanti la partecipazione democratica ad esso collegate. L'intento è quello di raccogliere una documentazione dei risultati del progetto attraverso filmati, articoli ed interviste pubblicate on-line e presentate in Assemblea Legislativa. Questa collaborazione fra UNIBO e Assemblea Legislativa, porta in dote una raccolta di materiale senza precedenti e un reportage che riesce a riassumere in modo esauriente i punti chiave del progetto.

Tutte queste iniziative hanno il merito di portare la regione Emilia-Romagna in prima linea sul fronte dello sviluppo dell'E-Government, nonostante le notevoli difficoltà che questo tema richiede per essere affrontato.

Il Difficile Tema della partecipazione attiva

Come già accennato, l'iniziativa dell'Assemblea Legislativa si inserisce nel Piano d'Azione E-Government del ministro per l'Innovazione e le Tecnologie – MIT con l'obiettivo di incoraggiare, rafforzare e stimolare la partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche.

Il tema della partecipazione attiva però, porta con se una serie di problematiche che attraverso le azioni territoriali trovano risposte incomplete. Soprattutto, è necessaria un'analisi del vero valore aggiunto che l'organizzazione di una cittadinanza attiva porta alla vita pubblica e all'azione amministrativa. È questo un tema sul quale non abbiamo una consapevolezza condivisa, con il conseguente rischio che le istituzioni amministrative tendano ad avere una visione riduttiva di questo valore aggiunto. La prima domanda che il concetto di E-Government dovrebbe andare a rispondere infatti, è proprio questa: “Perché lo facciamo?”. Una delle motivazioni che vengono spesso associate a questo tema è quella della risposta “neo-democratica”, ossia una rielaborazione teorica e pratica del concetto di democrazia in risposta alla “crisi di democrazia” della nostra società. Siamo quindi davanti ad un tema che cerca di rispondere ad un'esigenza di democrazia. Un nuovo modo di pensare processi decisionali all'interno della pubblica amministrazione attraverso l'utilizzo di strumenti di E-Democracy capaci di realizzare una vera e consapevole cittadinanza attiva.
La Cittadinanza Attiva è un concetto usato spesso come sinonimo di “cittadini che partecipano alla vita delle istituzioni pubbliche”. Questo concetto in realtà, esprime qualcosa di più specifico e contiene in se l'esercizio di una responsabilità di cittadinanza dentro lo spazio pubblico. È il contributo della cittadinanza all'ampliamento e alla qualificazione della vita politica. È una fondamentale espressione della sovranità popolare.

Osservando la realtà delle cose però, ci troviamo davanti ad una situazione radicalmente diversa a quella utile al raggiungimento di questi obiettivi. La situazione è desolante, e le cause sono da ricercarsi principalmente nelle trasformazioni sociali del nostro tempo e, soprattutto, nella mancanza di una riforma delle istituzioni politiche. Tutto questo ci porta alla constatazione che progetti come quello portato avanti dall'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna hanno sicuramente ottimi risultati e prospettive, ma soffrono inesorabilmente una sorta di isolamento dato dalla mancanza di sinergie all'interno dello spazio pubblico. In altre parole, se è vero che la scuola attraverso questo tipo di progetti ottiene sensibilizzazione e risultati, è altrettanto vero che essa da sola non può rispondere in modo completo ad un tema come quello dell'E-Government, che invece richiederebbe lo sforzo e la riorganizzazione dell'intero apparato politico ed amministrativo. Lasciati a se stessi, progetti come questo non sono altro che buoni esercizi di cittadinanza attiva, senza però essere veri punti di partenza per qualcosa di più ampio.

La mancanza di una vera prospettiva futura di cambiamento nel sistema decisionale politico, che abbia al centro del suo sviluppo il tema della Cittadinanza Attiva, limita in modo concreto uno degli effetti più visibili ed importanti che questo tema potrebbe sviluppare. Ovvero l'allargamento e la qualificazione dello spazio pubblico. Lo spazio pubblico è da intendersi come un ambiente politico dove si esprimono tutti i soggetti, individuali e collettivi, che cercano riconoscimento ed esercitano responsabilità di cittadinanza. È quindi anche quella dimensione della cosa pubblica dove lo Stato e le espressioni di cittadinanza attiva stabiliscono relazioni dinamiche di diversa natura, con lo sviluppo di relazioni di conflittualità o di cooperazione. Azioni di questo tipo, legate a progetti di cittadinanza attiva non possono prescindere dalla presenza di un'azione amministrativa attenta e democraticamente attiva.

Ci troviamo così a riflettere sulla dimensione regionale dello spazio pubblico. Dimensione che grazie alle sue funzioni di delibera e di governo, vede la sua importanza crescere in maniera esponenziale nel tempo. In questa prospettiva, l'azione amministrativa dello spazio pubblico, dove le istituzioni rappresentative e amministrative esercitano la loro responsabilità, deve vedere un'assunzione di responsabilità, stabilendo luoghi e procedure di comunicazione e di integrazione con la cittadinanza. Quindi, sia progetti di partecipazione attiva come Partecipa.Net che iniziative rivolte alla cittadinanza fuori dall'ambiente scolastico.

In conclusione, è fondamentale che in futuro si osservi un ripensamento strategico sul tema della E-Democracy e dell'E-Government, in modo da riuscire a portare un sempre più alto numero di cittadini verso progetti di cittadinanza attiva come già si sta facendo per le scuole attraverso il progetto Partecipa.Net. In caso contrario, l'esigenza democratica del paese, resterà insoddisfatta.

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lunedì 17 maggio 2010

Verità Nascoste

E' di questi giorni la notizia che la procura di Forlì, in veste del procuratore Fabio di Vizio ha chiesto la collaborazione giudiziaria del tribunale di San Marino in merito alle questioni legate alle truffe telefoniche e in particolare al Caso Eutelia.

Ne parla su "L'informazione di San Marino" David Oddone. Nel suo articolo arriva al punto di collegare queste vicende al caso di "Niki Aprile Gatti", tramite la vicenda che vede implicata anche la società Omega. Tale collegamento, tutt'altro che infondato, mi porta ad una seria riflessione che parte da lontano. Riannodiamo il filo.

Niki Aprile Gatti è un ragazzo italiano che nel 2008 lavora come informatico per una società sammarinese (la Oscorp) che si occupa di telefonia e soluzioni informatiche, della quale è anche socio minoritario. Nel Giugno dello stesso anno la Oscorp si trova implicata nell'inchiesta condotta dal PM Paolo Canessa denominata "Premium" che fra le altre cose mette in luce un inquietante asse criminoso fra Londra e San Marino. Niki Aprile Gatti viene arrestato insieme ad altre 17 persone con l'accusa di truffa telefonica e frode informatica.

Il primo particolare che a questo punto è bene ricordare, è che Gatti è l'unico dei 18 arrestati a non avvalersi della facoltà di non rispondere. Vuole parlare. Vuole collaborare. Purtroppo però, non farà in tempo.
Verrà infatti trovato morto poche ore dopo nella sua cella, impiccato. Il caso verrà velocemente archiviato come suicidio ed ufficialmente chiuso.

La vicenda però è tutt'altro che limpida e ad oggi, le cose da chiarire sono ancora tante. Troppe.
Ad esempio, non è chiaro perché Niki Gatti sia stato l'unico fra tutti gli arrestati ad essere trasportato nel carcere di massima sicurezza di Sollicciano (Firenze). A questo proposito dobbiamo ricordare che l'articolo 90 della Legge Italiana n° 354/75 adibisce tali strutture alla reclusione di detenuti che: "si sono distinti in attività di rivolta e di evasione". Niki Aprile Gatti invece, era incensurato.

Purtroppo, questa è solo l'inizio di una lunga serie di anomalie che portano a credere che dietro la morte di questo ragazzo, ci sia qualcos'altro. Ne fa un tragico elenco la madre in una commuovente intervista rilasciata a Sky Tg 24, chiedendo di conoscere la verità che le è stata negata fino ad oggi. La sensazione purtroppo, è che l'ombra della criminalità organizzata aleggi su tutta la vicenda. Dall'inizio alla fine.

Facciamo ora un passo indietro, perché per trovare il bandolo della matassa dobbiamo ricordare anche l'altra inchiesta che viene in questi giorni collegata a "Premium". Ovvero il caso Eutelia.

Nel Giugno del 2009 la società di telecomunicazioni Eutelia spa (stiamo parlando di una società quotata in borsa che gestisce i sistemi di telecomunicazione di Poste, Banche, Ministeri, Ferrovie dello stato, Aeroporti e telefonia per tutta l'Italia), sigla l'accordo per la vendita della propria attività informatica, al tempo dei fatti fortemente indebitata. Ad acquisire tale attività, attraverso una società denominata Agile, è Omega. Azienda specializzata in soluzioni di document management.

E' un po' come se Omega, recitando il ruolo di "spazzino", attraverso questa operazione ripulisse da Eutelia un ramo d'azienda non più utile. Omega infatti non prende solo il pacchetto clienti e il portafoglio ordini, ma anche i debiti. Eutelia a questo punto esce definitivamente dal mercato informatico, in cui era entrata nel 2006 con le acquisizioni delle filiali italiane della società olandese di servizi Getronics e successivamente della francese Bull, e torna a concentrarsi esclusivamente sulle telecomunicazioni, con l’obiettivo di riportare il gruppo all'utile netto come previsto dal suo piano industriale.

E' il famoso uovo di Colombo. Risolvere un problema apparentemente impossibile nel più semplice dei modi.

Ma è a questo punto che iniziano i guai. Perché in realtà Omega non si occupa di rimettere le cose a posto, ma finisce agli onori della cronaca per aver spolpato la società acquisita e licenziato migliaia di dipendenti. E non finisce qua, visto che le indagini portano alla luce una serie interminabile di vicende oscure legate proprio a soggetti vicini ad Omega ed alle società "fantasma" che la controllano da Londra.

Ecco il punto di contatto. Entrambe le inchieste infatti, mostrano fatti che portano alla luce un vero e proprio "asse" fra San Marino e Londra lungo il quale si snodano le più disparate attività finanziarie illecite. Omega, Agile, Eutelia ed infine il povero Niki Aprile Gatti, sono in collegamento. E sono solo alcuni dei protagonisti di una vicenda che sembra ancora molto lontana dall'essere chiarita. Credo nella giustizia. Voglio pensare che alla fine, la verità verrà scoperta.

Una cosa è però chiara. Se dovessi mettermi personalmente in affari con una delle società invischiate in queste vicende, ci penserei due volte.

Evidentemente sul Titano la pensano in modo diverso, altrimenti non si spiegherebbe la notizia del concordato fra la società sammarinese Punto Shop (sull'orlo del fallimento) e Omega, che voglio citare testualmente da Libertas.sm:

"Il giudice Gilberto Felici ha omologato il concordato, accettato da gran parte dei creditori il 30 aprile scorso, secondo cui Omega si impegna a far funzionare regolarmente l’azienda e a far fronte ai debiti.
Fra i creditori privilegiati - che devono ricevere il 100% del loro credito-
c’è lo Stato e ci sono le aziende statali: 3,264 milioni di euro. Gli altri debiti ammontano a 32,440 milioni fra cui il grosso verso alcune banche. "

Punto Shop è stata acquisita da Omega. L'ennesima società indebitata fino al collo viene comprata, per l'ennesima volta, da Omega con l'impegno di far "funzionare regolarmente l'azienda".

Nonostante tutto quello che sappiamo sulla vicenda Omega-Eutelia. Nonostante tutte le inchieste in atto in Italia. Nonostante quello che è successo ai lavoratori di Agila-Ex-Eutelia. Nonostante tutto.

La mia riflessione per il momento si ferma qua. Sono però assolutamente convinto che la scelta del tribunale di San Marino, di confermare il concordato fra Punto Shop e Omega non sia viziata da incompetenza, ma sia stata attentamente valutata e voluta.

Spero che le mie supposizioni siano errate, e che i lavoratori di Punto Shop siano al sicuro.

"A pensar Male non si andrà in paradiso, ma si dice la verità".

Volete sapere chi disse questa frase?

La disse Giulio Andreotti.


SM

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mercoledì 5 maggio 2010

L'Anno Zero

Sembra tutto perduto. Ascoltiamo le notizie che ogni giorno si accavallano sulla drammatica situazione del paese, e fatichiamo ad accettare che il destino si sia accanito proprio contro di noi a rovinare tutti i nostri progetti per il futuro. Eppure, nonostante tutte le nostre proteste, i fatti restano lì a ricordarci che delle volte, dobbiamo prendere semplicemente atto della realtà.
Un racconto molto bello, paragona la vita ad una navigazione:

"In fondo, la vita è un pò come il mare. Noi ce ne stiamo con la nostra piccola barca, fra le onde, convinti che stiamo decidendo la rotta, e perdiamo di vista la realtà delle cose. Perché non siamo noi che mandiamo avanti la barca, è il vento che ci spinge ed è l'acqua che ci tiene a galla. Insomma, noi navighiamo, possiamo indirizzare tramite delle scelte la nostra vita, ma non siamo i soli artefici del nostro destino. E quando malauguratamente il mare decide di non aiutarci, siamo impotenti". La morale è che pensare di essere al di sopra dei fatti, immuni da tutti i guai che accadono intorno a noi è un'illusione.

Cari concittadini della Repubblica di San Marino, il nostro paese, dopo lo scudo fiscale ha perso 4 miliardi di euro in pochi mesi. E' la cruda realtà. Rischiamo la bancarotta. E nessuno può permettersi il lusso di sentirsi immune da tutto questo.

Certamente non è facile da digerire, ma è in questi momenti che si è costretti a prendere decisioni scomode. Decisioni che in condizioni normali, richiederebbero una lunga discussione.

Ma non siamo in condizioni normali. Non più.

L'intervento sul Casinò di San Marino si inscrive proprio in questo contesto. Ed è solo l'inizio. La verità è che al punto in cui siamo arrivati, dobbiamo semplicemente riuscire a salvare il salvabile. Anche se questo significa ingoiare molti rospi.

Sono il primo a ricordare che la ricetta giusta sarebbe un'altra. In passato si sarebbe dovuto parlare di investimenti nel settore dei servizi, dello sviluppo energetico, della ricerca e della green economy. Una crescita del terziario avanzato che avrebbe il merito di sfruttare quella che oggi è la nostra risorsa potenziale più grande. Se fossero state fatte in passato, riforme di questo tipo oggi porterebbero i loro frutti. Sarebbero il nostro scudo.

Purtroppo invece l'apatia e l'indifferenza a questi temi, che ha imperversato sul monte titano negli ultimi anni, ci consegna un paese che una volta svuotato dai fondi -frutto di evasione fiscale- provenienti dall'estero, si ritrova senza più nulla in mano.

Lasciatemelo dire: Pensare che questa situazione è causata dalla fuga di capitali illeciti, è una cosa molto triste. Fa male all'orgoglio.

Rilanciare San Marino come meta turistica partendo dal Casinò, è un po' come promuovere la riviera adriatica elogiando la possibilità di trovare facilmente stupefacenti. Senza contare eventuali problemi collaterali. Lorraine Boettner teologo ed autore Statunitense, nella metà degli anni "70 definiva infatti con queste parole il "problema del gioco d'azzardo" nel suo paese.

"Storicamente, il gioco d’azzardo organizzato è stato sempre associato al crimine organizzato. Il gioco d’azzardo è il sangue stesso della vita del crimine organizzato, e se il gioco d’azzardo potesse essere spazzato via, gran parte del crimine morirebbe per mancanza di sostegno. Il gioco d’azzardo organizzato fiorisce in una zona oscura della società dove la corruzione e la coercizione sono il metodo principe per fare affari. Un’atmosfera sordida avviluppa tale comunità e corrode la consistenza stessa della legge e dell’ordine, portando corruzione ed abusi sociali."

Se siamo arrivati all'essere costretti ad elemosinare la salvezza attraverso questo tipo di scelte, significa che stiamo raschiando il fondo del barile. E dire che -paradossalmente-, anche oggi le opportunità per lo sviluppo futuro del paese non mancherebbero.
Parlo delle occasioni di scambio e promozione internazionale (vedi l'Expo), parlo delle azioni di sensibilizzazione verso la green economy e di aiuti a quella (ampia) fetta del paese che lavora e produce in modo serio ed onesto.

Bisogna inoltre, prima di tutto essere realisti. Sarebbe importante osservare una svolta anche da parte della politica di comunicazione del governo.

Qualcuno che ci metta la faccia, si presenti davanti al popolo ed abbia il coraggio di dire:
"Signore e Signori, siamo all'anno zero. I giorni d'oro sono finiti, ed è arrivato il momento di ridimensionare prima di tutto il nostro stile di vita. Serve l'aiuto e il sacrificio di tutti, perché solo insieme, possiamo uscirne più forti di prima."

Raccontare che sarà tutto come prima, oltre che una triste menzogna, sarebbe un errore strategico. Il paese ha bisogno di svegliarsi e ricominciare a ragionare in prospettiva di sviluppo. Tergiversare, significa perdere tempo prezioso e prendere in giro i cittadini.

Di tempo ne abbiamo sempre meno, mentre di prese in giro ne abbiamo sicuramente abbastanza.

SM
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