domenica 20 novembre 2011

Fiducia ed eGovernment /2. Intervista al consigliere Alessandro Rossi


Domanda: Alla luce della crisi economica che ha investito il paese negli ultimi 3 anni, quali sono e come valuta le iniziative intraprese dal governo in risposta alla situazione?

Le uniche iniziative che ha preso il Governo sono state su pressione italiana e non per una reale volontà di cambiamento, nonostante questo qualche passo nella direzione della trasparenza e dei controlli è stato avviato. Manca però un progetto di sviluppo complessivo della nostra economia. Questo Progetto non c’è per una oramai storica e cronica incapacità della politica di progettare il futuro. Il nostro negli ultimi 30 anni non ha mai avuto bisogno di un progetto per l’economia e per il paese, era una Gallina dalle Uova d’oro e la Politica si è dimenticata del suo ruolo. Oggi questa prerogativa progettuale deve tornare urgentemente ne va del futuro del Paese.

D: E i risultati?

Qualche risultato c’è stato, la consapevolezza che il futuro non potrà essere come il passato si è parzialmente diffusa, una parte fondamentale dello stato però è stata colpevolmente isolata da questo processo di necessità di cambiamento: la Pubblica Amministrazione.

Senza un cambio di mentalità da parte di questa parte importante della Repubblica sarà difficile avere risultati coerenti rispetto ai proclami di trasparenza che tutte le forze politiche hanno espresso in questi anni. Solo con uno Stato Efficiente e Corretto si potrà avere la garanzia di un Paese più serio.

D: Il tema della trasparenza è uno degli argomenti principali del piano di azione 2011-15 per la democrazia digitale messo in campo dall'Unione Europea. Questo tema a San Marino è un vero e proprio punto interrogativo. Crede che il tema della trasparenza sia un argomento di cui si dovrebbe parlare o al momento se ne può fare a meno?

Di trasparenza si è parlato tanto, il governo però ha fatto poco per dare corpo a questo concetto attraverso gli strumenti ICT, occorreva un piano coordinato su standard internazionali, noi abbiamo agito in ordine sparso e senza una grande volontà di utilizzare gli strumenti della ICT, gli unici in grado di gestire con efficienza la complessità della modernità.

D: Trasparenza significa anche statistica e controllo dei flussi degli investimenti e dei finanziamenti. A che punto è lo stato di San Marino su questi punti?

Indietro, non troppo indietro, ma potremmo migliorare celermente solo se ci fosse la volontà e la consapevolezza che gli strumenti informatici possono portare dati analitici sui quali operare controlli e progettare il futuro.

D: Molti paesi (non solo in Europa) utilizzano strumenti di ICT (come ad esempio siti web ad hoc o commissioni informatiche di controllo) per monitorare il più possibile lo stato finanziario ed economico del paese, dando contemporaneamente la possibilità ai cittadini di intervenire, commentare e assumere un ruolo attivo nell'azione di controllo. Cosa ne pensa?

Penso che sarebbe un'ottima opportunità per San Marino, penso inoltre al caso islandese, dove attraverso il WEB ogni cittadino ha potuto suggerire emendamenti alla nuova carta costituzionale. L’informatica non solo come strumento analitico ma anche come fattore socio politico, oggi è possibile basta guardare anche alle rivolte del nord Africa.


D: A che punto è lo sviluppo di strumenti legati al web nella pubblica amministrazione di San Marino?

Degli sforzi importanti sono stati fatti, si è utilizzato un metodo empirico e non progettuale ma qualcosa è stato fatto, si dovrebbe dare forma organizzata al lavoro già realizzato senza appesantirlo troppo dal punto di vista regolamentare, oggi le possibilità sono infinite e si dovrebbe trovare la giusta sintesi tra burocrazia ed efficienza per avere strumenti di auditing e di analisi in tempo reale. Non è facile ma è uno sforzo che il nostro paese può mettere in campo.

D: E a livello di formazione del personale?

Qui siamo a livello più basso, la formazione è importantissima ma rischia di diventare una trappola anch’essa, nel senso di sviluppare formazione senza una presa diretta sui processi esistenti, in più ci vorrebbe un processo di formazione in primis della Classe Dirigente, e forse sarebbe il caso in alcune situazione di attivare processi meritocratici per l’accesso alle dirigenze. Senza una classe dirigente che crede nella formazione come è avvenuto in questi ultimi anni è difficoltoso formare il personale correttamente.

D: Esiste un piano di sviluppo in questo senso? Più in generale, esiste un piano di sviluppo legato all'integrazione delle ICT nella PA della Repubblica di San Marino?

NO!

D: Esistono siti web governativi strutturati in modo da permettere un'iterazione fra PA e cittadinanza?

Sta nascendo qualcosa ma l’interazione è ancora molto limitata e parcellizzata su settori particolari, la riforma fiscale potrebbe essere un grande momento per attivare questa interazione dando al cittadino la possibilità di avere la propria posizione fiscale in tempo reale. In Italia su questo fronte sono molto più avanti.

D: Cosa ne pensa dell'E-Government? (Definizione: Un sistema di amministrazione digitale che comprende l'insieme delle attività amministrative che si svolgono tramite le tecnologie informatiche e la rete Internet al fine di perseguire gli obiettivi di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza e democraticità nell’erogazione dei servizi pubblici e nello svolgimento dei procedimenti amministrativi.)

L’e-Government è un percorso necessario per San Marino e anche facilmente realizzabile, potrebbe ridare fiducia nell’agire della politica e creare un obiettivo verso cui tutti i sammarinesi sarebbero disposti a concorrere con entusiasmo. Ritengo però che l’ICT e quindi la realizzazione dell’e-Government sono uno strumento, un mezzo, non un fine, alla fine la decisione è sempre umana, è sempre il libero arbitrio umano che cambia gli esiti dei processi nel bene e nel male, un ausilio è necessario, ma il Governo sarà sempre un Governo umano, almeno fino alla realizzazione di cloni od automi superiori all’uomo. Per questo ritengo necessaria la creazione di un processo culturale che formi il libero arbitrio dei sammarinesi nella direzione che i beni superiori sono quelli comuni e non quelli individuali. Senza un processo culturale che faccia maturare la consapevolezza che agendo egoisticamente alla fine si diventa tutti più poveri non credo che nemmeno un grande progetto di e-Government cambierà le sorti del Paese.

I cittadini sammarinesi dovrebbero rendersi conto che la loro ricchezza è frutto dei sacrifici, della intelligenza e della cultura delle generazioni che ci hanno preceduto, senza una tensione positiva per la salvaguardia dei beni comuni, San Marino sarà destinata a morire.

D: Politiche di e-government come risposte a situazioni di crisi, sono state messe da tempo in atto in moltissimi paesi occidentali (Svizzera, Francia, Germania, Australia, Inghilterra, Stati Uniti ecc...). Con risultati concreti sul piano dell'aumento di fiducia da parte della cittadinanza nell'operato del governo, sull'efficienza della comunicazione pubblica e, in generale, sull'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse pubbliche. Statisticamente, la dimensione del paese (nei paesi occidentali) è inversamente proporzionale all'utilizzo di questi sistemi. In paesi come la Svizzera ad esempio, queste pratiche sono già consuetudine da tempo, mentre in paesi molto più grandi, si assiste comunque ad uno sviluppo costante. San Marino è la più piccola Repubblica del mondo, ha un livello di informatizzazione molto alto (più della media europea) e ha ampiamente la forza economica per mettere in atto questo tipo di iniziative. Eppure, nel “E-Partecipation Index” stabilito dall'osservatorio delle nazioni unite, San Marino è al 157° posto, fra “Samoa” e “São Tomé and Príncipe”, isole esotiche ma sicuramente molto lontane dalla realtà occidentale della Repubblica del Titano. Come spiega una situazione di questo tipo?

Fino ad oggi non abbiamo avuto bisogno di strumenti efficaci per il Governo, tutto filava liscio e abbiamo pensato che potesse filare liscio per sempre, oggi il substrato per una rivoluzione digitale in termini democratici e di trasparenza è a portata di mano.Ma il cambio di passo deve essere in primis Culturale e quindi anche Politico.

Fiducia ed eGovernment. Intervista al Segretario di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino, Valeria Ciavatta


1. D: Alla luce della crisi economica che ha investito il paese negli ultimi 3 anni, quali sono e come valuta le iniziative (di e-Government) intraprese dal governo in risposta alla situazione?
R: La crisi mette in seria difficoltà anche la Repubblica di San Marino, la quale ha minori risorse a disposizione, rispetto al passato, anche per i progetti di innovazione. Tuttavia il Governo ha deciso di promuovere importantissime riforme senza limitarsi alla gestione del quotidiano. I paesi che, contemporaneamente alla gestione della crisi, hanno rinunciato a riformare i pilastri dell’economia e dello Stato, hanno perso terreno, non hanno preparato il futuro e le alternative a ciò che non ha funzionato o è diventato vecchio. Gli ultimi anni sono stati per San Marino molto intensi sul piano delle riforme in quasi tutti i settori, fra cui quello dell’e-government, in cui più necessario era ed è recuperare ritardi nei servizi servizi all’utenza e nell’utilizzo dei dati e delle informazioni gestite dall’amministrazione.

2. D: E i risultati?

R: Le mie personali aspettative iniziali sono andate in parte soddisfatte ed in parte deluse. Purtroppo l’amministrazione sammarinese sconta ritardi anche sul piano culturale, organizzativo e della concreta operatività. In tale situazione l’innovazione necessita di un supporto a tutto tondo a partire dall’analisi dei processi e da progetti di riorganizzazione e formazione oltre che di regole per la gestione e la sicurezza dei dati immateriali.

La riforma della Pubblica Amministrazione è concepita per passare finalmente dalla logica “PA = insieme del personale pubblico”, alla logica della Funzione Pubblica. E’ un traguardo importante e non affatto scontato per una realtà in cui non è ancora saldamente radicata la cultura organizzativa dell’orientamento all’utenza ed ai risultati, e di conseguenza della moderna gestione delle risorse (umane, economiche, strumentali e temporali), della disponibilità a cooperare, a mettersi in gioco, alla personale esposizione, a rendere conto del proprio operato a tutti i livelli. Queste sono cose fondamentali per tutti i processi di innovazione che vanno di pari passo con la riorganizzazione dei processi e del lavoro.

3. D: Il tema della trasparenza è uno degli argomenti principali del piano di azione 2011-15 per la democrazia digitale messo in campo dall'Unione Europea. Questo tema a San Marino è un vero e proprio punto interrogativo. Crede che il tema della trasparenza sia un argomento di cui si dovrebbe parlare o al momento se ne può fare a meno?

R: La trasparenza a San Marino non è affatto un punto interrogativo. In una comunità fortemente partecipata in cui le istituzioni ed i cittadini sono molto vicini (se non altro per l’accessibilità e le ridotte dimensioni), in una città-Stato (come ci ha definito l’UNESCO), necessariamente si praticano la concreta trasparenza e la pubblicità dell’attività degli stessi organi istituzionali, consentendo così un controllo democratico assolutamente esteso a tutta la cittadinanza. Da questo punto di vista abbiamo fatto molto esercizio.

Basta pensare al Regolamento del Congresso di Stato e alla pubblicazione di tutte le sue delibere su apposito sito web, fatta ovviamente esclusione per i dati sensibili, accessibile a chiunque. Altri paesi hanno di recente resi pubblici solo in parte gli atti di questo tenore e non in maniera integrale. A ciò si aggiunge quanto previsto dalla legge finanziaria 168/2009 in virtù della quale le decisioni degli Enti in materia di assunzione del personale e attivazione di consulenze, essendo divenute oggetto di delibera del Congresso, sono di conseguenze pubbliche. La trasparenza dell’attività della Pubblica Amministrazione, unitamente alla centralità dell’utenza e all’autonomia gestionale, rappresenta uno dei principali obiettivi della riforma della Pubblica Amministrazione. Tutte le norme di riforma sono infatti finalizzate a conferire certezza, trasparenza ed imparzialità all’attività amministrativa e consentono, inoltre, di realizzare concretamente i diritti di partecipazione dei cittadini-utenti anche attraverso appositi organi di indirizzo e di controllo. Proprio nell’ultima sessione dello scorso mese di settembre il Consiglio Grande e Generale ha approvato due nuove importanti leggi riguardanti la Documentazione Amministrativa ed il Procedimento Amministrativo che prevedono nuovi e più ampi diritti e tutele per l’utenza e precisi adempimenti e obblighi per l’amministrazione nel suo rapporto con i cittadini. In particolare, la nuova normativa sul procedimento amministrativo prevede con certezza la durata massima per ogni singolo procedimento; la chiara individuazione delle competenze e responsabilità dei singoli soggetti coinvolti; precise regole per l’accesso alla documentazione amministrativa al fine di consentire la partecipazione informata da parte dei soggetti interessati; idonei strumenti per tutelare i legittimi interessi dell’utenza, nonché la regolamentazione del trattamento dei dati personali, con opportune garanzie, per tutti i soggetti che concedono informazioni, sul loro trattamento da parte dell’Amministrazione o di coloro che, per conto di essa, li trattino. La ferma volontà di rendere l’attività della Pubblica Amministrazione quanto più corretta e trasparente possibile, si è manifestata anche con l’adesione di San Marino al GRECO, gruppo di Stati del Consiglio d’Europa che sostiene e potenzia la lotta alla corruzione nelle amministrazioni pubbliche. L’adesione comporta periodiche valutazioni sulle disposizioni atte a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione. La trasparenza delle amministrazioni pubbliche è la base imprescindibile. Le specifiche “raccomandazioni, formulate dagli esperti GRECO per il miglioramento della vigente normativa, sono da attuare entro un periodo prestabilito (18-36 mesi). La trasparenza si sta inoltre attuando, in maniera silenziosa ma non per questo meno importante, nel quotidiano agire. Sotto l’impulso di questa Segreteria una serie di atti sul personale, in precedenza adottati dal Congresso di Stato anche con provvedimenti “ad personam”, vengono ora demandati all’amministrazione sulla base di regole precise imparziali e trasparenti in applicazione delle vigenti norme di pubblico impiego. L’UPECEDS, l’ufficio della PA preposto alle reti, al software, all’hardware e alle banche dati, tiene a rimarcare che la Tecnologia Informatica, per poter perseguire correttamente la trasparenza, deve essere sicura. Pertanto in questi anni si è operato, impiegando notevoli risorse, per rendere sicura la rete dati statale e la connessione verso Internet della stessa rete dati statale. E’ stato adottato un firewall di elevate caratteristiche (Stone Gate) che permette di adottare idonee politiche di sicurezza. Politiche che vengono aggiornate quotidianamente. Sono state separate le reti più interne dei server da quelle Intranet così come da quelle Internet. I firewall e le sonde permettono di individuare e filtrare gli attacchi. Il sistema NAC (Network Access Control) permette inoltre di individuare accessi indebiti sulla rete dati e di monitorare le eventuali anomalie. I sistemi di antivirus, sia di frontiera che per ogni macchina, gestiti tutti centralmente, proteggono ulteriormente i sistemi ed i PC. L’adozione di tutte queste tecniche e tecnologie di sicurezza ha permesso di poter operare in sicurezza in modo interattivo con i cittadini e le imprese. Pertanto sempre maggiori servizi possono essere forniti al cittadino attraverso gli strumenti interattivi. A livello progettuale è stato previsto un complesso di applicazioni e banche dati interattive con il cittadino e l’impresa che permetterà di aprire un dialogo costante e di dare ai cittadini e alle imprese la maggior trasparenza possibile consentendo, tra le altre cose, di poter visionare in tempo reale lo stato delle proprie pratiche.

4. D: Trasparenza significa anche statistica e controllo dei flussi degli investimenti e dei finanziamenti. A che punto è lo Stato di San Marino su questi punti?

R: L’UPECEDS assicura che a livello di statistiche demografiche lo Stato di San Marino possiede già da 40 anni una notevole banca dati e pubblica regolarmente i dati sul Bollettino Statistico. Per quanto riguarda la Contabilità Nazionale, dagli anni ’90 è stata impiantata una base dati che consente di calcolare gli indici economici richiesti a livello internazionale dalle maggiori organizzazioni (FMI, ONU, Banca Mondiale). I dati statistici e gli indici economici sono pubblicati mensilmente sul sito: www.statistica.sm. I flussi finanziari sono monitorati mensilmente dalla Vigilanza di Banca Centrale.

5. D: Molti paesi (non solo in Europa) utilizzano strumenti di ICT (come ad esempio siti web ad hoc o commissioni informatiche di controllo) per monitorare il più possibile lo stato finanziario ed economico del paese, dando contemporaneamente la possibilità ai cittadini di intervenire, commentare e assumere un ruolo attivo nell'azione di controllo. Cosa ne pensa?

R: L’utilizzo degli strumenti ICT è imprescindibile per il monitoraggio. Qualunque organizzazione ha la necessità di avvalersi di un “cruscotto gestionale” che, sulla base di indicatori fondamentali di prestazione, governi le attività di pianificazione e programmazione; di analisi delle necessità di risorse e organizzazione dei processi; di gestione e presidio dei progetti di innovazione e di controllo delle procedure. Il sistema di reportistica previsto dalla riforma del modello organizzativo della PA si realizza attraverso l’organizzazione di attività di acquisizione dei dati sensibili e la conseguente realizzazione di un sistema integrato in grado di alimentarlo. Attraverso tale strumento di controllo è possibile acquisire tutti gli elementi conoscitivi utili a facilitare e orientare le scelte e apportare tempestivamente le opportune correzioni. La sua utilità si estende inoltre all’analisi dei processi organizzativi, dei carichi di lavoro, dei bisogni di professionalità, competenze, tecnologia, ecc.. Verrà finalmente posta in atto una vera e propria e-government dell’amministrazione. E’ previsto inoltre un ampio uso della tecnologia ICT per la comunicazione da mettere in campo attraverso apposita funzione della Direzione Generale della Funzione Pubblica. Dovranno essere ideati appositi piani di comunicazione interna per informare, coinvolgere, spiegare obiettivi ed “ascoltare”. Si potranno così portare a valore elementi utili a far crescere la qualità ed il senso di appartenenza.

Per favorire il ruolo dell’utenza verranno messe in campo iniziative di comunicazione volte a rendere sempre più visibile e trasparente l’amministrazione e a costruire un rapporto aperto e proficuo con i cittadini. Verrà valorizzata la funzione sociale delle associazioni di categoria, dei consumatori e degli utenti in genere, in quanto preposti alla tutela dei moderni “diritti” di cittadinanza individuali e collettivi, e a formulare indirizzi per la pubblica amministrazione e a controllarne l’operato.

6. D: A che punto è lo sviluppo di strumenti legati al web nella pubblica amministrazione di San Marino?

R: Lo sviluppo degli strumenti web nella Pubblica Amministrazione di San Marino è in fase di forte implementazione e consentirà presto di estendere a molti ambiti le esperienze già in corso per migliorare i servizi all’utenza.

Sono state realizzate tutte le infrastrutture operative e di sicurezza informatiche. E’ in corso l’analisi dei flussi informativi e documentali degli uffici statali, che è il presupposto per la realizzazione dei servizi on-line e la trasparenza. E’ stato attivato il nuovo sistema di pagamenti on-line, che oltre al consueto pagamento tramite POS-virtuale (con limite massimo dell’importo) consente di effettuare pagamenti anche con il Web Banking ed il Direct Debit, moderni sistemi della realtà locale sammarinese che consentono di evitare oneri verso le grandi compagnie estere di carte elettroniche. Le norme di riforma della PA introducono numerosi fattori per favorire tutti percorsi di innovazione: strutture, ruoli di governance, specifiche funzioni, procedure, semplificazione e progetti specifici in parte già avviati. In tale ambito è previsto, ad esempio, il superamento della marca da bollo con importi pagabili on-line e con quietanzamento diretto sulla pratica elettronica. Sta per concludersi l’istituzione del Portale Ufficiale della Repubblica di San Marino che costituirà il punto di ingresso istituzionale nello Stato. Il portale metterà in primo piano: le Istituzioni, la P.A., le news e l’archivio notizie, i servizi e le informazioni per il cittadino e per l’impresa, i canali tematici quale accesso intelligente. Tutti gli uffici e servizi avranno un loro sito per le informazioni sulla propria attività, ove sono descritti i servizi offerti, è possibile scaricare la modulistica, interagire e rilevare i servizi. I siti attivi sono già numerosi ed è in fase di realizzazione il piano che porterà ad una copertura pressoché totale degli uffici statali e degli Enti Autonomi Statali. L’UPECEDS precisa che la P.A. è dotata di un proprio server web messo in sicurezza, e gestisce direttamente i siti connessi al portale. A tale scopo utilizza un Content Management System che permette la gestione dei contenuti da parte degli uffici. La messa in sicurezza permette al cittadino e all’impresa di fruire dei nuovi servizi interattivi. L’introduzione della Gestione Documentale nella PA riguarda la creazione di un sistema integrato di gestione dei documenti che dovrà costituire la base su cui si fonderanno tutti i futuri progetti di innovazione tecnologica. A regime esso costituirà uno strumento organizzativo fondamentale per la gestione e la semplificazione dei flussi documentali, tendenzialmente sempre più complessi. Si tratta, in estrema sintesi, di una gestione informatizzata che permette di catalogare, organizzare, spedire, scansionare e archiviare qualsiasi tipo di documento in formato elettronico e non. Il progetto è già stato avviato in alcuni uffici pilota e per alcune filiere. Il Bollettino Ufficiale on-line costituisce la prima importante filiera interamente dematerializzata che lo Stato finora ha introdotto nel sistema documentale. Essa rende il servizio maggiormente fruibile, dando gratuitamente via internet un dato reale ed autentico, semplifica l’attuale sistema di pubblicazione abbattendone i costi di produzione e gestione e rappresenta un segnale concreto di ammodernamento e di trasparenza dell’Amministrazione, anche al di fuori della Repubblica. E’ in avanzata fase di realizzazione e procedura informatica denominata “PASS”, a cui si accede tramite una password personalizzata in dotazione al dipendente, il quale, in un prossimo futuro, accedere comodamente ad una serie di servizi tra cui visualizzare, stampare e interagire con il proprio cartellino presenze e gestire in tempo reale una serie di richieste quali ferie, permessi, disponibilità alla mobilità, partecipazione ad interpelli, ecc. senza più dover compilare domande e moduli, con conseguente risparmio di tempo e di carta e, soprattutto, con la sicurezza di tracciabilità. Nell’ambito di questo progetto è già attivo dall’inizio dell’anno 2010 il servizio “cedolino on-line” mediante il quale la busta paga è implicita nella propria casella di posta elettronica, con un sensibile abbattimento di costi. Sempre nell’anno 2010 è stata attivata una procedura informatica che permette ai dipendenti del settore pubblico allargato in possesso dei requisiti di accedere a liste di disponibilità, per incarichi e assegnazioni su posizioni dirigenziali o altre posizioni. Questo è il primo passo per la realizzazione del fascicolo personale informatizzato, previsto dalla riforma e necessario ad una moderna gestione del personale ed i piani di formazione e riconversione. Si sta inoltre procedendo alla revisione delle banche dati dell’amministrazione, con il censimento di quelle esistenti e dei loro contenuti, la realizzazione delle connessioni ritenute necessarie, la regolamentazione dell’accesso ai dati in regime di sicurezza e la concreta applicazione alle nuove norme sulla documentazione amministrativa. Da circa tre anni è attivo il servizio “Tutor Informatico” diretto a far evolvere la conoscenza informatica dei dipendenti in modo mirato alle specifiche necessità riscontrate. Fa piacere ricordare l’importante accordo di cooperazione fra il Segretario di Stato AA.II. Ciavatta ed il Ministro per la Pubblica Amministrazione e per l’Innovazione Brunetta, particolarmente utile per l’innovazione tecnologica, la semplificazione delle procedure e la trasparenza dell’attività amministrativa. Questo accordo e la grande disponibilità offerta dal Ministero rappresentano una grossa opportunità per raggiungere gli standard qualitativi oggi richiesti alle pubbliche amministrazioni di tutti i paesi.

7. D: E a livello di formazione del personale?

R: La formazione è permanente, per accompagnare gli ambiziosi obiettivi relativi alla digitalizzazione della P.A. e la dematerializzazione dei documenti.

Dal 2008, infatti, è attivo il Servizio Tutor Informatico per la Pubblica Amministrazione, sezione del Centro Formazione Professionale, che ha il compito specifico di supportare i dipendenti PA nel percorso formativo informatico e monitorare lo stato delle conoscenze. Di seguito i dettagli forniti dal Tutor. Il Servizio segue la formazione a 360°, lavorando su più fronti: • Formativo - Attivando e realizzando corsi di informatica in aula relativi alle reali problematiche rilevate nel suo lavoro all’interno dei singoli uffici. • Organizzativo - Su richiesta dei singoli Dirigenti analizza e consiglia l’ufficio su come organizzare il lavoro e la gestione delle informazioni. • Consulenza - Su diversi temi, aiuta il personale per le problematiche informatiche (tipo di comunicazione verso il cittadino attraverso il sito web ed i social network ecc…) • Informativo - Per sensibilizzare il personale su quali siano le iniziative innovative nella PA di altri Stati, viene inviata a tutti gli iscritti al Servizio una newsletter mensile con articoli relativi a queste iniziative Come è possibile vedere dal grafico sotto esposto, la partecipazione alle lezioni in aula ha avuto uno sviluppo molto marcato nel corso degli anni (ore di formazione). Per questo motivo e soprattutto per l’importante passaggio al protocollo informatico ed alla gestione Documentale (progetti che impatteranno molto sul modo di lavorare dei singoli dipendenti e renderanno gli uffici molto più efficienti riducendo drasticamente l’uso della carta) dal mese di settembre c.a. è attivo una parte del nostro Sito Web su Intranet Stato, una piattaforma per l’e-learning open source gestita completamente internamente dal Servizio. Si tratta di Moodle, progetto internazionale già utilizzato da molte università in Italia (es. La Sapienza di Roma) e dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Italiana, nonché da numerosi istituti di ogni ordine e grado in tutto il mondo.

Già utilizzabile su rete PA, essa vedrà la sua piena introduzione nel corso del 2012 con l’inserimento dei contenuti, come lezioni interattive, test, forum, fruibili da qualsiasi postazione della PA tramite autenticazione, in questo modo permetteremo all’utenza di seguire la formazione direttamente in ufficio nei tempi e modi più adatti alle esigente lavorative.

Dati espressi in ore di formazione.
I dati del 2011 sono aggiornati al 30 settembre 2011

Stato del Servizio Dipartimenti già entrati nel servizio:

- Dipartimento Affari Interni

- Azienda Autonoma di Stato per i Servizi

- Dipartimento per il Lavoro

- Dipartimento Attività Produttive

- Dipartimento delle Finanze

- Azienda Filatelica e Numismatica

- Direzione Poste e Telecomunicazioni

- Dipartimento Affari Esteri

- Dipartimento del Turismo

Dipartimenti in ingresso entro il 2011:

- Dipartimento Giustizia

- Dipartimento al Territorio

- Azienda Autonoma di Stato di Produzione

- Comitato Olimpico Nazionale

Dipartimenti in ingresso entro il 2012-2012:

- Dipartimento Istruzione

- Dipartimento Sanità

8. Esiste un piano di sviluppo in questo senso? Più in generale, esiste un piano di sviluppo legato all'integrazione delle ICT nella PA della Repubblica di San Marino?

R: L’UPECEDS riferisce: Il piano di integrazione della ICT della Repubblica di San Marino esiste già dal 1982. Da quella data, sempre con nuovi strumenti informatici legati all’evoluzione dell’ICT nel tempo, si è realizzata la centralizzazione delle banche dati informative di tutta la P.A. ed in parte degli Enti Autonomi Statali. Senza dilungarsi storicamente, ad oggi la P.A. utilizza gli strumenti della più elevata qualità informatica e continua ad evolversi. I server centrali utilizzano le più moderne tecniche di virtualizzazione, la rete dati realizzata in gran parte su fibra ottica è molto efficiente e sicura. Un moderno sistema di storage permette la lavorazione in tempi brevi di enormi quantità di dati. Sistemi di logs e tracciabilità permettono di tenere controllati tutti i processi e gli accessi . Attraverso l’utilizzo del firewall e della tecnologia VPN si è potuto dare l’accesso alla rete Internet anche sulla rete dati statale in completa sicurezza. L’evoluzione delle numerose procedure centralizzate è tesa alla generazione di servizi fruibili via web e alla trasparenza. Le procedure centralizzate più datate vengono aggiornate e riscritte inglobando i servizi interattivi per il cittadino (vedi Ufficio Tributario, Ufficio del Lavoro, Ufficio del Catasto, etc.).

Il Tutor comunica che il piano della formazione legato all’uso delle tecnologie informatiche ha previsto e prevede quanto segue:

9. Esistono siti web strutturati in modo da permettere un'interazione fra PA e cittadinanza?

R: Certamente. A tal riguardo valgano le risposte precedenti. L’UPECEDS tiene a precisare quanto segue: è stata implementata una tecnologia di sicurezza per l’identificazione certa del cittadino che si connette con i siti statali; l’adozione di tale identificazione permette lo scambio di documenti digitali validi legalmente senza dover adottare complessi sistemi di firma digitale. Tale identificazione certa è assimilabile ad un controllo elettronico di autenticazione, già considerato valido in ambito Europeo.

Esempi di servizi on-line:

- Dichiarazione dei redditi (operativa)

- Prenotazione invio e ricezione rifiuti speciale (operativa)

- Richieste permessi impianti energetici da fonti alternative (avanzata attivazione)

- Visure della Conservatoria (operativa) - Licenze d’esercizio e comunicazioni on-line

- Pagamento multe e sanzioni (in attivazione)

- Richiesta di alcune modifiche anagrafiche

- Richiesta ed ottenimento di certificati anagrafici elettronici validi per l’estero

- Visure società

- Trasmissione documenti e pagamento monofase on-line

- Pagamenti cassa Ufficio Registro Ipoteche on-line

- Consultazione on-line delle proprie scadenze (es. bollo auto, patente, revisione veicolo, etc.)

- Verifica dello stato di avanzamento dei pagamenti da parte della Contabilità di Stato

- Richiesta e concessione dati dai data base della Pubblica Amministrazione

- Iscrizioni scolastiche e graduatorie on-line per ogni ordine di scuole

- Richiesta dei contributi del Diritto allo Studio on-line

- Consultazione on-line delle graduatorie dell’Ufficio del Lavoro

- Trasmissione digitale dei certificati penali e carichi pendenti sulla rete della P.A

. - Acquisizione da parte del Tribunale Unico dei documenti societari in formato digitale

- Rilasci di documenti da parte della Polizia Civile (es. permessi di transito, di sosta, visualizzazione segnalazioni patenti di guida, documentazione sinistri stradali, richiesta rimozione autoveicoli per la rotta neve, etc.)

- Iscrizioni on-line ai Corsi del Centro di Formazione Professionale

- Dossier Impresa:banca dati di tutte le informazioni utili alle imprese e trasmissione di documenti digitali

- Trasmissione ed accesso della documentazione per l’Authority Sanitaria

- Gestione on-line delle pratiche e richieste relative all’Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole

- Trasmissione della documentazione relativa ai rischi ambientali da parte delle società, on-line (in completamento)

- Trasmissione dei documenti di transito comunitario sul trasporto merci- NCTS- (già operativa).

Tutti i servizi saranno accessibili sia dai Dipartimenti/Uffici, che dall’apposita selezione rapida sul portale dello Stato, ma anche con la selezione attraverso i canali tematici.

Le Segreterie di Stato inoltre hanno un loro sito web, sul quale si possono trovare informazioni utili riguardo ai servizi erogati anche dagli Uffici di competenza o notizie utili per la cittadinanza e l’utenza.

La Segreteria di Stato per gli Affari Interni ha recentemente ristrutturato il proprio sito per fornire informazioni riguardanti i progetti - realizzati ed in corso di realizzazione - della Segreteria di Stato. Sono contenute, inoltre, informazioni utili sui servizi erogati dagli uffici di competenza e gli importanti dati riguardanti il personale del Settore pubblico allargato. E’ stato perfezionato il motore di ricerca delle delibere del Congresso di Stato, per migliorare la consultazione e conseguentemente aumentare la trasparenza dell’attività del Congresso. E’ da segnalare anche l’aggiornamento del sito delle Elezioni, contenente informazioni sul sistema elettorale sammarinese e sulla normativa vigente in tale materia. Durante le consultazioni politiche, amministrative e referendarie vengono ivi pubblicate tutte le informazioni utili (come gli esiti, i dati sul corpo elettorale, istruzioni e informazioni riguardanti le votazioni ecc..). Il sito inoltre funge da archivio storico dei dati e gli esiti relativi alle passate consultazioni.

Da qualche settimana è altresì attivo il sito del Dipartimento Affari Interni, che contiene informazioni sul Dipartimento stesso e sugli uffici ad esso facenti capo. Si può altresì trovare all’interno del sito l’“Area del cittadino”, vera e propria “guida” per l’utente che lo indirizza nel reperimento di informazioni utili, inerenti le materie seguite dal Dipartimento Interni e dagli Uffici attualmente assegnatogli.

10. Politiche di e-Government come risposte a situazioni di crisi, sono state messe da tempo in atto in moltissimi paesi occidentali (Svizzera, Francia, Germania, Australia, Inghilterra, Stati Uniti ecc...). Con risultati concreti sul piano dell'aumento di fiducia da parte della cittadinanza nell'operato del governo, sull'efficienza della comunicazione pubblica e, in generale, sull'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse pubbliche. Statisticamente, la dimensione del paese (nei paesi occidentali) è inversamente proporzionale all'utilizzo di questi sistemi. In paesi come la Svizzera ad esempio, queste pratiche sono già consuetudine da tempo, mentre in paesi molto più grandi, si assiste comunque ad uno sviluppo costante. San Marino è la più piccola Repubblica del mondo, ha un livello di informatizzazione molto alto (più della media europea) e ha ampiamente la forza economica per mettere in atto questo tipo di iniziative. Eppure, nel “E-Partecipation Index” stabilito dall'osservatorio delle nazioni unite, San Marino è al 157° posto, fra “Samoa” e “São Tomé and Príncipe”, isole esotiche ma sicuramente molto lontane dalla realtà occidentale della Repubblica del Titano. Come spiega una situazione di questo tipo?

R: L’UPECEDS riferisce che analizzando i dati dello Statistical Annex del 2010, del United Nations E-Government Survey 2010, per San Marino ci sono solo dati parziali, per cui il valore dell’indice E-government development index non è significativo. La conseguenza di ciò si ripercuote sul punteggio dell’E-partecipation index; essendo un valore normalizzato fra il più alto e il più basso, e mancando per San Marino un dato significativo per il calcolo dell’indice, è inevitabile riportare un punteggio così poco lusinghiero.

L’UPECEDS sta verificando con la nostra Rappresentanza Permanente a New York per capire in quale maniera vengono desunti tali indici, per migliorare la trasmissione all’ONU dei dati utili al calcolo degli indici suddetti.

Internet sul monte Titano. Intervista di David Oddone a Stiven Muccioli


L'Informazione di San Marino

"Il professionista di internet è diverso dal giornalista classico, gli utenti ti giudicano"

Parla il direttore di Libertas.sm Stiven Muccioli: "Il web non farà scomparire la carta stampata. I giornali del Titano parlano la lingua del Paese"

David Oddone

Internet sta diventando sempre più il punto di riferimento per chi vuole essere informato in diretta di ciò che accade. Ma quello che si legge in rete è attendibile? E la carta stampata è destinata a morire? Chiunque può improvvisarsi giornalista con mouse e pc? Questo ed altro lo abbiamo chiesto a chi è addentro alla questione, il direttore di Libertas.sm Stiven Muccioli.

Direttore, qual è secondo te il ruolo di internet nell'informazione? “Internet negli ultimi anni ha letteralmente rivoluzionato il mondo dell'informazione ed in particolare il ‘come’ le persone si informano. La rete dà la possibilità - storicamente senza precedenti - di pescare le informazioni e le notizie che ci interessano in un lago enorme. Questo rende le persone più libere. Oltre a questo, il web ha spezzato la barriera che divideva ‘il mondo degli esperti’, dal mondo della gente comune, dando la possibilità di interagire, commentare e condividere con altri le informazioni che troviamo. Internet è informazione e conoscenza”.

I sammarinesi usano internet? “Come osservato in un mio articolo qualche tempo fa, la Repubblica di San Marino ha caratteristiche che la distinguono dal resto dell'Europa. Una ricerca del 2006 racconta che il 40% dei sammarinesi usa internet per informarsi. Oggi la percentuale è sicuramente più alta e, più in generale, l'utilizzo della rete è diventata pratica comune quasi in ogni casa”.

Qual è il "profilo" dell'utente medio che utilizza Libertas. sm? “Libertas.sm è a tutti gli effetti un vero e proprio punto di riferimento quotidiano per diverse migliaia di utenti. Copriamo interamente l'area di San Marino e di Rimini, ma è aumentato l'interesse anche da parte di città come Cesena, Forlì e Bologna, senza scordarci del numero enorme di visitatori provenienti da Milano, Roma e dai paesi anglosassoni, ad esempio Stati Uniti e Inghilterra. L'utente medio ha un'età compresa fra i 25 e i 45 anni e dimostra un interesse forte per il nostro sito, restando collegato mediamente più di 10 minuti al giorno”.

Internet e diffamazione. Non credi che siano necessarie norme più severe per chi scrive in rete? “Rispettare le opinioni e dare libertà di parola a chiunque sia riconoscibile è uno dei capisaldi dello sviluppo dell'informazione su internet. Quello che è veramente da evitare è la censura preventiva. Per quanto ci riguarda, quando ci viene chiesto di modificare una notizia perché potrebbe ledere l'immagine di qualcuno diamo la possibilità di inserire all'interno della notizia stessa una replica, creando un dialogo on line e soprattutto, mantenendo fede alla nostra missione di divulgatori di informazione. In questo modo abbiamo sempre risolto ogni problema. La parola d'ordine è sempre ‘Rispetto della libertà di espressione e di pensiero’”.

Parliamo un po' di Facebook. E' diventato una tribuna politica? “Facebook è un social network, già di per se quindi è una tribuna. Una grande piazza dove la gente si incontra per discutere di tanti argomenti. Ovviamente anche di argomenti politici. E' normale”.

In futuro il web farà scomparire la carta stampata? “Non credo. I giornali, così come i libri, hanno una loro funzione precisa, che è radicalmente diversa da quella di internet. Quello che invece sta già succedendo, è un ‘cambiamento’ nel modo di fare giornalismo sulla carta stampata. I quotidiani secondo la mia opinione saranno sempre più improntati ad affermare una linea editoriale riconoscibile. E' per questo che i lettori continueranno sempre a seguirli e a leggerli. Ed è giustissimo”.

L'informazione on-line dovrebbe rimanere gratuita o essere a pagamento? “L'informazione on line nasce gratuita e deve rimanere gratuita. E' la natura stessa di internet. Ogni altra scelta non può che essere deleteria. Basti guardare ai desolanti dati di acquisto dei giornali on line a pagamento, anche a livello nazionale italiano. Ed è ovvio. Internet dà la possibilità di scegliere, e perché dovrei decidere di pagare per quello che da qualche altra parte posso avere gratis? Se Google o Facebook fossero stati a pagamento non sarebbero diventati quello che sono oggi. La chiave del successo del web è la pubblicità. La vera grande innovazione economica è questa: pubblicità efficace, economica e controllata”.

Difficoltà di verificare le fonti nel calderone del web. Cosa ne pensi? “Pensiamo a Wikipedia, la più grande enciclopedia della storia dell'uomo. In passato è stata messa sotto accusa proprio perché spesso le fonti non sono autorevoli o attendibili. Jimmy Wales, il fondatore del sito, rispose che la natura aperta della rete (e di Wikipedia) consentono a tutti gli utenti di contestare, commentare o modificare i contenuti. E' questa la risposta giusta. Se una fonte non è corretta o non autorevole, la condivisione on line fa in modo che esperti e utenti possano contestare, cambiare e verificare. E' un sistema che si auto controlla perché tutti possono essere produttori di contenuti e allo stesso tempo controllori”.

Informazione su internet. Dovrebbe essere in mano ai professionisti o chiunque può improvvisarsi giornalista?“Come in tutti i mestieri del mondo, qualità esperienza e competenza sono determinanti. E' un lavoro molto diverso dal giornalista ‘classico’. Sono gli utenti a giudicarti e a seguirti o non seguirti. Non pagano nulla e di conseguenza non si sentono vincolati in nessun modo. E' un mondo in continua evoluzione che richiede un aggiornamento costante e un confronto quotidiano con il pubblico. Non è sicu ramente un mestiere che si può improvvisare”.

Qual è la tua opinione sulla carta stampata sammarinese? E' all'altezza dei giornali italiani? E la tv di Stato?“Credo che l'informazione a San Marino sia molto diversa da quella italiana. Soprattutto quella dei giornali locali, rivolti al pubblico sammarinese. Siamo un paese molto piccolo, e ovviamente i toni e gli stili di comunicazione sono diversi rispetto ad un quotidiano nazionale italiano o ad un giornale regionale. Sono convinto che i quotidiani sammarinesi siano molto bravi a parlare la stessa lingua del paese in cui sono inseriti. Per quanto riguarda la Tv di stato, il discorso è differente, dato che è rivolta anche ad un pubblico ‘esterno’. Quindi getta uno sguardo anche fuori dai confini sammarinesi, interessandosi delle vicende italiane ed internazionali. Non è un male. E' un indirizzo diverso.

lunedì 31 ottobre 2011

San Marino e quel commissariamento che non torna.


L'inaspettato commissariamento della Banca Commerciale Sammarinese, leggendo dichiarazioni e commenti che si accavallano in questi giorni, sembra proprio l'ennesima picconata ad un sistema bancario già assolutamente allo stremo. Ma a ben vedere, in questa vicenda vi sono alcuni dettagli che non tornano. E' un commissarimento atipico, quello della Banca Commerciale.

Per capire meglio cosa stia succedendo, siamo andati direttamente alla fonte, e quella che vi proponiamo di seguito, è un intervista realizzata in esclusiva per Libertas.sm al direttore della BCS, il dottor Valerio Benvenuto.

Stiven Muccioli: Banca Commerciale è stata posta in Amministrazione Straordinaria da Banca Centrale. Ma in questi giorni si è spesso parlato di commissariamento. Può spiegarci come stanno realmente le cose e la differenza tra i due provvedimenti?

Risponde il Direttore Valerio Benvenuto
Vorrei innanzi tutto specificare che la banca è sana. I conti sono in ordine e la redditività di gestione al 30/06/2011 è aumentata del 39% rispetto allo stesso periodo 2010. Detto questo, voglio specificare che la Legislazione sammarinese prevede tre livelli di intervento, tra i quali il più grave è la liquidazione coatta. L’amministrazione straordinaria è il provvedimento che nel linguaggio comune viene definito “commissariamento”, in quanto all’organo amministrativo della Banca si sostituiscono “commissari straordinari” per un determinato periodo con lo scopo di eliminare le irregolarità oggetto dei rilievi. Come peraltro contenuto nel comunicato di Banca Centrale, l’amministrazione straordinaria non pregiudica affatto la normale operatività della Banca. I nostri sportelli sono pertanto pienamente operativi per ogni tipo di transazione.

Vorrei sottolineare che la Banca non ha alcun debito nei confronti del sistema bancario sammarinese né nei confronti di istituti esterni. Inoltre la nostra Banca ha regolarmente versato 12 milioni di euro di riserva obbligatoria richiesta da Banca Centrale. Anche questo dimostra il buon andamento gestionale.

Quali sono secondo lei i motivi che hanno portato la Banca Centrale della Repubblica di San Marino ad intraprendere tale decisione?

Partendo dal presupposto che la mia presenza in banca risale dalla metà del 2010, le posso dire che si è manifestata nel tempo una scarsa considerazione nei riguardi degli azionisti. La banca, contestualmente alla delibera di aumento di capitale (Giugno 2011), aveva iniziato un programma di totale rinnovamento del consiglio di amministrazione per avvalorare un cambiamento nella conduzione. In occasione di delibere assembleari risalenti al giugno ed agosto del corrente anno infatti, sono stati inseriti nel CDA tre nominativi di inequivocabile risalto professionale, fatto che ha comportato ovviamente un “passo indietro” di amministratori di assoluta importanza nella creazione della Banca e nella sua conduzione, che non hanno tuttavia esitato a “sacrificarsi”.

Ed anche i due consiglieri rimasti dal precedente consiglio avevano nel frattempo espresso formalmente il loro consenso ad essere sostituiti nella prima assemblea, programmata per il novembre 2011, da nominativi di assoluta esperienza professionale, già individuati, che avevano già, a loro volta, confermato l’adesione all’incarico. Queste operazioni erano tutte realizzate nell'ottica di risolvere il problema sollevato da Banca Centrale. La volontà della Banca Commerciale Sammarinese era chiara. Il motivo del provvedimento quindi, non può che essere ricondotto alla indisponibilità di Banca Centrale di considerare validi i cambiamenti in corso di attuazione.

I clienti rischiano di trovarsi in una situazione simile a quella verificatasi con il Credito Sammarinese?

Siamo in una situazione completamente diversa, la Banca è aperta e operativa. Chiaramente se l'atteggiamento della clientela viene condizionato da una ingiustificata paura, questo alla lunga può creare dei problemi, così come li creerebbe a qualsiasi Istituto bancario anche di grandi dimensioni. Il messaggio che voglio inviare ai clienti è che non abbiamo debiti e che la nostra riserva obbligatoria è intatta. Di conseguenza, i clienti non rischiano nulla. In ogni caso la banca ha anche la possibilità di accedere a linee di credito garantite da titoli di proprietà sin qui mai utilizzate. Nessun problema quindi.

Conferma le trattative in corso con un grande gruppo bancario europeo di origine britannica per la vendita delle azioni di maggioranza? Subiranno uno stop dopo quanto accaduto?

Onestamente le posso dire che questa trattativa c'era ed era già trapelata anche in ambienti istituzionali. Un noto gruppo internazionale ha esplicitato l'interesse con una lettera di trattativa in corso. L'evoluzione era prevista a strettissimo giro, in quanto si era in attesa della formale delibera da parte della società che dal gruppo era stata designata a concretizzare questa operazione. L'interesse che questo gruppo può avere per San Marino, deriva secondo il mio punto di vista, dalla ragionevole certezza che in un certo lasso di tempo la Repubblica possa avere una piena operatività con l'Europa.

Si tratta di un investimento certamente non rilevante in rapporto agli asset del Gruppo, ben in grado di “attendere” i tempi di legittimazione europea di San Marino. San Marino potrebbe godere in prospettiva del valore aggiunto di assoluto livello rappresentato dal regime fiscale agevolato. Le vicende degli ultimi giorni sicuramente possono mettere in difficoltà la trattativa, ma in questo momento non sono in grado di fornirle ulteriori precisazioni.

Ritiene che le piccole banche della Repubblica siano destinate a scomparire o ad unirsi tra loro?

Secondo il mio punto di vista, in generale penso che una risoluzione dei rapporti bilaterali con l'Italia consentirebbe a San Marino di proporsi come una piazza conveniente. Per quanto riguarda il settore bancario e finanziario, il futuro dipenderà dalla volontà programmatica degli organi istituzionali. Ovvero, se si vorrà far diventare San Marino una piazza finanziaria evoluta, sicuramente questo attirerà capitali ed il settore avrebbe certamente le dimensioni per consentire la presenza di molti Istituti, come peraltro appare evidente in piazze finanziarie quali il Lussemburgo ed il Liechtenstein.

Se invece il sistema finanziario verrà visto solo in ottica domestica sicuramente e fisiologicamente verrà ridimensionato. Anche se non sempre è possibile realizzare fusioni economicamente convenienti. Una fusione infatti presuppone un progetto industriale, un piano di sviluppo che da un lato tenda ad elevare la qualità e la quantità dei servizi offerti e dall’altro consenta un utilizzo del personale in chiave produttivo/commerciale in quota assai superiore a quella attuale.