giovedì 26 maggio 2011

Una Storia Antica come una Fiaba /2

Pubblico il Terzo (mio secondo) articolo pubblicato sul mensile "Sorpresa" sulla storia della Repubblica di San Marino. Nell'anno dei 150 anni dell'unità d'Italia, ripercorriamo a puntate la storia che ha portato San Marino a rimanere indipendente.

Buona lettura.


Nelle puntate precedenti abbiamo visto la nascita della “culla dell'idea” della Repubblica di San Marino. Di come la leggenda ha raccontato nei secoli il modo in cui nasce questa comunità. Abbiamo continuato parlando di come San Marino è entrato a far parte della storia riuscendo contemporaneamente a mantenersi indipendente, senza dover cioè dipendere da nessuno.

Continuiamo questa storia antica come una favola, il cammino di un'idea di libertà.

Siamo nei primi anni del 1200. San Marino è un feudo. Ma cosa vuol dire, dopo l'anno mille, essere un feudo? In cosa consistono i vincoli feudali?

La prima cosa che contraddistingue un feudo come San Marino, è la presenza, accanto al rappresentante del comune, di un vescovo. La città insomma, è trattata come un minorenne che non ha piena capacità giuridica. Il vescovo non è solo una figura di consulenza, è anche giudice, ed ha addirittura il potere di far modificare a proprio piacimento le norme scritte negli statuti.

Insomma, per una comunità che aspira a non dipendere da nessuno, è un bel limite. Ma come liberarsene?

San Marino inizia a lavorare al progetto già nel 1234, quando i Ghibellini (cioè la famiglia dei Montefeltro) sono in fortissima ascesa. San Marino vi si appoggia, dando il suo contributo (non si sa bene in che forma) alla conquista di importanti territori vicini. Ma all'occorrenza, San Marino non disdegna il patteggiamento e il dialogo.

Lo si vede nel 1290, quando Guido di Montefeltro, dopo aver perso San Leo, si ritira e si fa frate. San Marino riesce comunque a limitare le conseguenze dei successi dei Guelfi (i principali avversari dei Ghibellini), ma ottiene, grazie alla diplomazia, due pronunciamenti giudiziari che saranno vere e proprie pietre miliari.

Si tratta di due specifiche richieste da parte di esponenti del potere temporale del papa. Tributi insomma.

San Marino dice di no. E davanti ai tribunali dell'epoca, esce sempre vincitore.

Non paga neanche davanti alle richieste della santa sede. Rivendica la propria indipendenza.

Ma come fanno?

Quei semplici montanari, si arrampicano sugli specchi. Quei tributi non li hanno mai pagati e sono convinti, che per questo non dovranno mai pagarli. Ripetono fino allo sfinimento, che è stato il loro santo a dichiararli esenti. Sono persone semplici i sammarinesi, ma che rispondono in modo chiaro. Straordinariamente chiaro.

Verrebbe quasi da sorridere, se non fosse che alla fine, queste semplici persone riescono a vincere tutti i confronti e a non pagare mai nulla.

Il loro santo li ha dichiarati liberi. Liberi dal papa, liberi dall'imperatore e da chiunque altro.

Liberi e basta.

Continua...


Articolo di Stiven Muccioli pubblicato sul mensile "Sorpresa" di Maggio 2011

Tratto liberamente da “il cammino di una idea” di Marino Cecchetti

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