lunedì 17 maggio 2010

Verità Nascoste

E' di questi giorni la notizia che la procura di Forlì, in veste del procuratore Fabio di Vizio ha chiesto la collaborazione giudiziaria del tribunale di San Marino in merito alle questioni legate alle truffe telefoniche e in particolare al Caso Eutelia.

Ne parla su "L'informazione di San Marino" David Oddone. Nel suo articolo arriva al punto di collegare queste vicende al caso di "Niki Aprile Gatti", tramite la vicenda che vede implicata anche la società Omega. Tale collegamento, tutt'altro che infondato, mi porta ad una seria riflessione che parte da lontano. Riannodiamo il filo.

Niki Aprile Gatti è un ragazzo italiano che nel 2008 lavora come informatico per una società sammarinese (la Oscorp) che si occupa di telefonia e soluzioni informatiche, della quale è anche socio minoritario. Nel Giugno dello stesso anno la Oscorp si trova implicata nell'inchiesta condotta dal PM Paolo Canessa denominata "Premium" che fra le altre cose mette in luce un inquietante asse criminoso fra Londra e San Marino. Niki Aprile Gatti viene arrestato insieme ad altre 17 persone con l'accusa di truffa telefonica e frode informatica.

Il primo particolare che a questo punto è bene ricordare, è che Gatti è l'unico dei 18 arrestati a non avvalersi della facoltà di non rispondere. Vuole parlare. Vuole collaborare. Purtroppo però, non farà in tempo.
Verrà infatti trovato morto poche ore dopo nella sua cella, impiccato. Il caso verrà velocemente archiviato come suicidio ed ufficialmente chiuso.

La vicenda però è tutt'altro che limpida e ad oggi, le cose da chiarire sono ancora tante. Troppe.
Ad esempio, non è chiaro perché Niki Gatti sia stato l'unico fra tutti gli arrestati ad essere trasportato nel carcere di massima sicurezza di Sollicciano (Firenze). A questo proposito dobbiamo ricordare che l'articolo 90 della Legge Italiana n° 354/75 adibisce tali strutture alla reclusione di detenuti che: "si sono distinti in attività di rivolta e di evasione". Niki Aprile Gatti invece, era incensurato.

Purtroppo, questa è solo l'inizio di una lunga serie di anomalie che portano a credere che dietro la morte di questo ragazzo, ci sia qualcos'altro. Ne fa un tragico elenco la madre in una commuovente intervista rilasciata a Sky Tg 24, chiedendo di conoscere la verità che le è stata negata fino ad oggi. La sensazione purtroppo, è che l'ombra della criminalità organizzata aleggi su tutta la vicenda. Dall'inizio alla fine.

Facciamo ora un passo indietro, perché per trovare il bandolo della matassa dobbiamo ricordare anche l'altra inchiesta che viene in questi giorni collegata a "Premium". Ovvero il caso Eutelia.

Nel Giugno del 2009 la società di telecomunicazioni Eutelia spa (stiamo parlando di una società quotata in borsa che gestisce i sistemi di telecomunicazione di Poste, Banche, Ministeri, Ferrovie dello stato, Aeroporti e telefonia per tutta l'Italia), sigla l'accordo per la vendita della propria attività informatica, al tempo dei fatti fortemente indebitata. Ad acquisire tale attività, attraverso una società denominata Agile, è Omega. Azienda specializzata in soluzioni di document management.

E' un po' come se Omega, recitando il ruolo di "spazzino", attraverso questa operazione ripulisse da Eutelia un ramo d'azienda non più utile. Omega infatti non prende solo il pacchetto clienti e il portafoglio ordini, ma anche i debiti. Eutelia a questo punto esce definitivamente dal mercato informatico, in cui era entrata nel 2006 con le acquisizioni delle filiali italiane della società olandese di servizi Getronics e successivamente della francese Bull, e torna a concentrarsi esclusivamente sulle telecomunicazioni, con l’obiettivo di riportare il gruppo all'utile netto come previsto dal suo piano industriale.

E' il famoso uovo di Colombo. Risolvere un problema apparentemente impossibile nel più semplice dei modi.

Ma è a questo punto che iniziano i guai. Perché in realtà Omega non si occupa di rimettere le cose a posto, ma finisce agli onori della cronaca per aver spolpato la società acquisita e licenziato migliaia di dipendenti. E non finisce qua, visto che le indagini portano alla luce una serie interminabile di vicende oscure legate proprio a soggetti vicini ad Omega ed alle società "fantasma" che la controllano da Londra.

Ecco il punto di contatto. Entrambe le inchieste infatti, mostrano fatti che portano alla luce un vero e proprio "asse" fra San Marino e Londra lungo il quale si snodano le più disparate attività finanziarie illecite. Omega, Agile, Eutelia ed infine il povero Niki Aprile Gatti, sono in collegamento. E sono solo alcuni dei protagonisti di una vicenda che sembra ancora molto lontana dall'essere chiarita. Credo nella giustizia. Voglio pensare che alla fine, la verità verrà scoperta.

Una cosa è però chiara. Se dovessi mettermi personalmente in affari con una delle società invischiate in queste vicende, ci penserei due volte.

Evidentemente sul Titano la pensano in modo diverso, altrimenti non si spiegherebbe la notizia del concordato fra la società sammarinese Punto Shop (sull'orlo del fallimento) e Omega, che voglio citare testualmente da Libertas.sm:

"Il giudice Gilberto Felici ha omologato il concordato, accettato da gran parte dei creditori il 30 aprile scorso, secondo cui Omega si impegna a far funzionare regolarmente l’azienda e a far fronte ai debiti.
Fra i creditori privilegiati - che devono ricevere il 100% del loro credito-
c’è lo Stato e ci sono le aziende statali: 3,264 milioni di euro. Gli altri debiti ammontano a 32,440 milioni fra cui il grosso verso alcune banche. "

Punto Shop è stata acquisita da Omega. L'ennesima società indebitata fino al collo viene comprata, per l'ennesima volta, da Omega con l'impegno di far "funzionare regolarmente l'azienda".

Nonostante tutto quello che sappiamo sulla vicenda Omega-Eutelia. Nonostante tutte le inchieste in atto in Italia. Nonostante quello che è successo ai lavoratori di Agila-Ex-Eutelia. Nonostante tutto.

La mia riflessione per il momento si ferma qua. Sono però assolutamente convinto che la scelta del tribunale di San Marino, di confermare il concordato fra Punto Shop e Omega non sia viziata da incompetenza, ma sia stata attentamente valutata e voluta.

Spero che le mie supposizioni siano errate, e che i lavoratori di Punto Shop siano al sicuro.

"A pensar Male non si andrà in paradiso, ma si dice la verità".

Volete sapere chi disse questa frase?

La disse Giulio Andreotti.


SM

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7 commenti:

  1. Questo è splendido! Sono tutti interessanti e piacevoli da leggere,ma questo articolo secondo me li supera tutti...complimenti!

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  2. Vi ringazio molto per l'attenzione
    e complimenti per l'ottima ricostruzione!
    Una cosa ve la posso assicurare, sulla morte del mio adorato Niki, verrà fatta chiarezza!!!
    Mio figlio non si è suicidato, anche se passerà del tempo, la verità verrà fuori!!
    (di stranezze intorno alla mia tragedia ce ne sono tante, furti e quant'altro, Vi invito a vedere entrambi i video girati con Beppe Grillo, sono 2, uno girato a Novembre 2008)
    Vi Saluto
    Ornella (la mamma di Niki Aprile Gatti)

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  3. A volte le cose che si pensano non sono propriamente pubblicabili, e sicuramente questa è una di queste...un noto adagio recita:
    "Lu stabbie, più se remesteca e più puzza"
    Credo che se le indagini venissero fatte in modo appropriato e senza nessuna "inquadratura" verrebbero molte cose a galla..
    Del resto, senza offesa per nessuno, ma se un giornalista, un opinionista, un blogger, una mamma riescono a quanto meno ipotizzare certi collegamenti, penso che non dovrebbe riuscire difficile ai magistrati.
    Il problema è che la vis che spinge spesso determinati meccanismi giudiziari, il perseguimento della giustizia e la lotta alla illegalità, spesso si infrange contro la forza degli interessi economici e politici che piegano l'uomo che avrebbe il dovere di mettere in moto quei meccanismi.
    Vorrei poter cambiare questo ma credo che ormai le cose siano troppo compromesse, e che la corruzione nella sua accezione più vasta sia ormai troppo radicata nella società, la speranza è che si rompa l'argine e l'acqua esondi distruggendo tutto per costringerci a ricominciare.

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  4. Complimenti per l'articolo.

    Purtroppo Silvia hai ragione, se ci siamo arrivati noi perchè la MAGISTATURA non vuole farla?

    Purtroppo ora non si può dire niente, ma quando i nodi verranno al pettine. E intendo quando si chiuderanno alcune inchieste, la MAGISTRATURA dovrà rispondere a molte domande.

    Perchè qui non si tratta "solamente" di tanto denaro, ma anche di una morte. Niki avrà giustizia e verità.

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  5. Grazie a tutti per i commenti! Sono felice che l'articolo sia piaciuto. Soprattutto, spero che serva a far riflettere su vari aspetti.

    Ho sempre pensato che il peggior male della nostra società sia rappresentato dall'indifferenza verso temi e vicende invece cruciali.

    Siamo saturi di informazione, e le persone si abituano a dimenticare per non essere sopraffatte. Dimenticare però è sbagliato, perché la verità vive di ricordi.

    Tenendo vivi i ricordi delle vicende ed alzando la voce quando qualcosa non torna, manteniamo viva la speranza. Credo che l'unica cosa veramente fondamentale sia questa.

    L'unico modo per cambiare qualcosa è questo. Svoltare si può. Si deve.

    ciao a tutti!

    SM

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  6. In qualità di exdipendente Eutelia e tra poco exOmega, ho motivo di credere fortemente alla verità di questo articolo. So di certo che le grosse auto della famiglia Landi (Eutelia) è targata RSM e tante piccole (o grandi??) loro società sono a SanMarino oltre che in altri "strani" paesi all'estero.

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  7. http://www.libertas.sm/News_altre_notizie/news_dettaglio.php?id=21404

    E' notizia di Oggi che Punto Shop sia ad un passo dal fallimento.

    Come volevasi dimostrare. Purtroppo è triste dire "l'avevo detto" come è triste osservare l'indifferenza delle istituzioni lo scorso Maggio.

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