Sembra tutto perduto. Ascoltiamo le notizie che ogni giorno si accavallano sulla drammatica situazione del paese, e fatichiamo ad accettare che il destino si sia accanito proprio contro di noi a rovinare tutti i nostri progetti per il futuro. Eppure, nonostante tutte le nostre proteste, i fatti restano lì a ricordarci che delle volte, dobbiamo prendere semplicemente atto della realtà.
Un racconto molto bello, paragona la vita ad una navigazione:
"In fondo, la vita è un pò come il mare. Noi ce ne stiamo con la nostra piccola barca, fra le onde, convinti che stiamo decidendo la rotta, e perdiamo di vista la realtà delle cose. Perché non siamo noi che mandiamo avanti la barca, è il vento che ci spinge ed è l'acqua che ci tiene a galla. Insomma, noi navighiamo, possiamo indirizzare tramite delle scelte la nostra vita, ma non siamo i soli artefici del nostro destino. E quando malauguratamente il mare decide di non aiutarci, siamo impotenti". La morale è che pensare di essere al di sopra dei fatti, immuni da tutti i guai che accadono intorno a noi è un'illusione.
Cari concittadini della Repubblica di San Marino, il nostro paese, dopo lo scudo fiscale ha perso 4 miliardi di euro in pochi mesi. E' la cruda realtà. Rischiamo la bancarotta. E nessuno può permettersi il lusso di sentirsi immune da tutto questo.
Certamente non è facile da digerire, ma è in questi momenti che si è costretti a prendere decisioni scomode. Decisioni che in condizioni normali, richiederebbero una lunga discussione.
Ma non siamo in condizioni normali. Non più.
L'intervento sul Casinò di San Marino si inscrive proprio in questo contesto. Ed è solo l'inizio. La verità è che al punto in cui siamo arrivati, dobbiamo semplicemente riuscire a salvare il salvabile. Anche se questo significa ingoiare molti rospi.
Sono il primo a ricordare che la ricetta giusta sarebbe un'altra. In passato si sarebbe dovuto parlare di investimenti nel settore dei servizi, dello sviluppo energetico, della ricerca e della green economy. Una crescita del terziario avanzato che avrebbe il merito di sfruttare quella che oggi è la nostra risorsa potenziale più grande. Se fossero state fatte in passato, riforme di questo tipo oggi porterebbero i loro frutti. Sarebbero il nostro scudo.
Purtroppo invece l'apatia e l'indifferenza a questi temi, che ha imperversato sul monte titano negli ultimi anni, ci consegna un paese che una volta svuotato dai fondi -frutto di evasione fiscale- provenienti dall'estero, si ritrova senza più nulla in mano.
Lasciatemelo dire: Pensare che questa situazione è causata dalla fuga di capitali illeciti, è una cosa molto triste. Fa male all'orgoglio.
Rilanciare San Marino come meta turistica partendo dal Casinò, è un po' come promuovere la riviera adriatica elogiando la possibilità di trovare facilmente stupefacenti. Senza contare eventuali problemi collaterali. Lorraine Boettner teologo ed autore Statunitense, nella metà degli anni "70 definiva infatti con queste parole il "problema del gioco d'azzardo" nel suo paese.
"Storicamente, il gioco d’azzardo organizzato è stato sempre associato al crimine organizzato. Il gioco d’azzardo è il sangue stesso della vita del crimine organizzato, e se il gioco d’azzardo potesse essere spazzato via, gran parte del crimine morirebbe per mancanza di sostegno. Il gioco d’azzardo organizzato fiorisce in una zona oscura della società dove la corruzione e la coercizione sono il metodo principe per fare affari. Un’atmosfera sordida avviluppa tale comunità e corrode la consistenza stessa della legge e dell’ordine, portando corruzione ed abusi sociali."
Se siamo arrivati all'essere costretti ad elemosinare la salvezza attraverso questo tipo di scelte, significa che stiamo raschiando il fondo del barile. E dire che -paradossalmente-, anche oggi le opportunità per lo sviluppo futuro del paese non mancherebbero.
Parlo delle occasioni di scambio e promozione internazionale (vedi l'Expo), parlo delle azioni di sensibilizzazione verso la green economy e di aiuti a quella (ampia) fetta del paese che lavora e produce in modo serio ed onesto.
Bisogna inoltre, prima di tutto essere realisti. Sarebbe importante osservare una svolta anche da parte della politica di comunicazione del governo.
Qualcuno che ci metta la faccia, si presenti davanti al popolo ed abbia il coraggio di dire:
"Signore e Signori, siamo all'anno zero. I giorni d'oro sono finiti, ed è arrivato il momento di ridimensionare prima di tutto il nostro stile di vita. Serve l'aiuto e il sacrificio di tutti, perché solo insieme, possiamo uscirne più forti di prima."
Raccontare che sarà tutto come prima, oltre che una triste menzogna, sarebbe un errore strategico. Il paese ha bisogno di svegliarsi e ricominciare a ragionare in prospettiva di sviluppo. Tergiversare, significa perdere tempo prezioso e prendere in giro i cittadini.
Di tempo ne abbiamo sempre meno, mentre di prese in giro ne abbiamo sicuramente abbastanza.
SM
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