sabato 22 gennaio 2011

San Marino. Il Caso Delta e Il Misterioso Omega


Lo scorso 11 Gennaio, su alcuni giornali italiani arrivava l'ennesima notizia sulla vicenda "Punto Shop", sulle prime pagine dopo l'ipotesi accusatoria di bancarotta che vede oggi coinvolti quattro imprenditori; due italiani e due sammarinesi.

L'indagine è ancora in corso, e a questo punto del procedimento l'intenzione del magistrato inquirente Rita Vannucci è capire se ci sia stata omissione di controllo da parte del Collegio formato interamente da commercialisti sammarinesi. Un nodo questo, che il Tribunale di San Marino ha necessità di sciogliere al più presto, e per il quale ha già predisposto le rogatorie necessarie.

Perché parliamo di questa vicenda?

Ne parliamo per il semplice motivo che questo triste e confusionario epilogo, forse era già scritto.

Il 17 Maggio del 2010, su queste stesse pagine scrissi dell'oscura vicenda Agile-Eutelia-Omega, che riguardava da vicino il tutt'ora irrisolto caso della morte di Niki Aprile Gatti. Una vicenda, quella narrata in quelle righe, che ad oggi ancora non ha risposte.

Erano quelli, i giorni in cui il Tribunale di San Marino dava il suo placido consenso al concordato che permetteva alla società Omega di acquisire l'azienda "Punto Shop", con l'obiettivo di farla funzionare regolarmente e far fronte ai debiti. Un tragico abbaglio.

Da quel momento in poi infatti, di buone nuove neanche l'ombra, mentre si sono accavallate senza soluzione di continuità notizie sempre più buie sull'andamento della società Punto Shop, fino alla situazione attuale. Un film visto ormai troppe volte, con sempre lo stesso protagonista. Omega.

Nelle ultime settimane però, il nome "Omega" non viene accostata solo alla vicenda Punto Shop. Questo nome, spunta anche in un articolo del bravissimo Roberto Galullo, che il 10 Novembre scorso, scrive sul suo blog "Guardie o Ladri", un interessante post intitolato "I pm di Forlì, Carifin e il misterioso Omega".

"Il misterioso Omega", scrive Galullo, sarebbe il protagonista di una incredibile vicenda scritta nero su bianco nella coda della rogatoria internazionale avanzata dalla procura di Forlì sul caso Sopaf-Delta-Carisp San Marino, che il commissario Rita Vannucci (lo stesso che si sta occupando della vicenda Punto Shop) ha firmato l'8 Maggio.

Fra queste righe (che riguardano l'arco temporale fra il 1° Novembre 2004 e il 5 Maggio 2009) si parla della storia di questo personaggio, tale "Omega", che telefonando da un telefono fisso di Lamezia Terme (come confermano i tabulati), chiamava la finanziaria Carifin (Società Anonima) di San Marino, prenotando dei prelievi di denaro per i quali -leggete bene- sarebbero stati necessari "più automezzi".

Fermiamoci un attimo, perché -come sottolinea magistralmente Galullo- qua la storia si fa strana. Per quale tipo di prelievo, possono servire degli "automezzi"? E più d'uno per giunta!
La prima cosa che si può pensare è che si tratti di cifre assolutamente enormi, oppure che gli automezzi servivano per mascherare qualcosa. O entrambe le cose.

In ogni caso, quello che troviamo in questo documento -spiega Galullo- ci riporta ad un vecchio memoriale di un pentito di 'ndrangheta, tale Francesco Fonti (salito alla "ribalta" su L'Espresso per i suoi racconti sullo smaltimento di rifiuti tossici da parte delle cosche), il quale raccontò che negli anni novanta, quella di utilizzare grossi automezzi per trasportare denaro da San Marino all'Italia era pratica diffusa. Che è un po' come dire che da quel periodo al 2009, le cose cambiarono poco.

L'immagine è quasi comica. Ma ve li immaginate questi camion, che per le stradine di montagna che circondano il Titano sfrecciano nella notte verso la finanziaria, per poi caricare -chissà- monete d'oro!? Sacchi con il dollaro? Lingotti? Pacchi di banconote da 50 Euro!? E' incredibile.

Facciamo ora un piccolo passo indietro, e torniamo al nostro "misterioso Omega", perché c'è qualcosa che non torna. Omega infatti, non è un nome di fantasia. Ne parla il 2 Giugno Lionello Mancini, sulle pagine del Sole-24Ore, con un servizio nel quale scrive del verbale di Gianluca Ghini, direttore di Carifin (la società anonima a cui telefonava il nostro uomo del mistero). Ghini nella sua deposizione fa intendere che quello di farsi chiamare con il nome della società di appartenenza è una vecchia usanza e, di conseguenza,"quello è certamente un vecchio cliente".

Quindi non c'è nessun "Signor Omega". Nelle pagine della rogatoria, si parla semplicemente della -società- Omega, che - a conferma di questo - ha proprio una delle sue sedi a Lamezia Terme (da dove arrivavano le telefonate). Era perciò la stessa azienda che commissionava a Carifin questi ingenti prelevamenti sul Titano, mandando appositi "automezzi".

Ma cosa c'è dietro Omega?
Sicuramente non è un'organizzazione filantropica. Si tratta di una società (Omega), in mano all'impresa inglese Restform, un'azienda fantasma, la cui sede di comodo era in un "sottoscala" di una modesta palazzina a Londra.

A scoprirlo, fu il quotidiano Il Manifesto in un'indagine dello scorso Novembre, nella quale venne a galla un pacchetto di azioni della Restform in mano a Daniele D'Apote, imprenditore edile indagato per collusione con la 'ndrangheta.

I legami con la mafia calabrese vennero in seguito confermati dall'indagine Varano, condotta dalla procura di Forlì, che sospetta che San Marino venga usata per riciclare decine di milioni di euro dalla 'ndrangheta nel settore della telefonia con il sistema delle fatture false.

Omega infatti, fa le cose in grande.

Negli ultimi otto mesi rileva alcuni rami d'azienda -in forte perdita- di Eutelia (attraverso la controllata Agile), e un'altra quindicina di società in rosso tra cui quelle del gruppo Phonomedia (12 call center in Italia ed altri in Argentina e Albania), la Videoline/2 e la Punto Shop.

Niente male, considerando che in ognuna di queste società l'arrivo della gestione Omega ha avuto effetti micidiali per i lavoratori, con licenziamenti e sospensione di stipendi.

Il bello però, deve ancora venire. Perché c'è rimasta da chiarire la posizione di questa società anonima finanziaria, la Carifin, che accoglieva amorevolmente gli "automezzi" del "signor Omega", per poi rimandarli indietro ben farciti di denaro contante, manco fossero tacchini il giorno del ringraziamento.

Sembra di essere in una di quelle storie alla James Bond. C'è Londra sullo sfondo, il "misterioso Omega", la criminalità organizzata che scorrazza con camion zeppi di soldi, ed ora si aggiunge un'altra società che si chiama come una lettera dell'alfabeto Greco.

E' a questo punto della storia, che spunta fuori il Gruppo Delta.

Carifin infatti (la società anonima verso cui il "misterioso Omega" mandava gli automezzi), è la finanziaria controllata al 99.98% dalla Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, la banca finita nell'occhio del ciclone dopo che alcuni mesi fa, la procura di Forlì ordinò l'arresto dei suoi vertici e di quelli di alcune società controllate. La Carifin e, appunto, il Gruppo Delta.

Le ipotesi di reato avanzate dai PM pesano come macigni. "Associazione per delinquere per realizzare un'abusiva attività bancaria e finanziaria in Italia, riciclaggio ai fini dell'occultamento di reati come l'appropriazione indebita, la distrazione di fondi, il falso in scritture private, l'evasione fiscale, l'emissione di fatture per operazioni inesistenti e la truffa ai danni dello stato".

Tutti in manette e Gruppo Delta commissariato dalla Banca d'Italia in seguito alle "gravi irregolarità".

Dobbiamo fare una piccola digressione a questo punto. Perché quella del commissariamento di Delta, è una storia tutt'altro che limpida.

Dietro a questa operazione infatti, sembrerebbero profilarsi una serie di speculazioni messe in atto partendo dall'estenuante protrarsi della gestione liquidatoria che oggi, dopo 17 mesi, ha messo in ginocchio il gruppo.

Sul caso Delta, e più precisamente sulle speculazioni che sarebbero in atto, è tornato nei giorni scorsi anche Andrea Di Biase, di Milano Finanza.

"...a partire da giugno 2009 su Cassa di Risparmio furono esercitate forti pressioni affinché acquistasse l’intera proprietà di Delta e cioè il famoso 15 e rotti per cento di pacchetto azionario ancora detenuto da Sopaf.
...Una sorta di ricatto a cui il 31 luglio 2009, si è dovuti cedere...una farsa giocata contro la Repubblica di San Marino e la sua possibilità di fare banca in un paese ‘amico’.

Nessuna accusa di riciclaggio si è più manifestata, nessuna banca è intervenuta per il salvataggio, e solo la forza di Delta, fiaccata da una gestione liquidatoria, è riuscita fino ad oggi a reggere il peso di un attacco in grande stile al capitale e alle persone che formavano il gruppo bolognese. A questo punto sarebbe chiarificatorio capire chi sono fisicamente le persone che hanno esercitato le pressioni."

Chiudiamo il cerchio.
Una circonferenza che parte dalla società Omega, passa dall'anonima Carifin, attraversa la Cassa di Risparmio di San Marino e arriva al Gruppo Delta. Con uno sfondo fatto di speculazioni finanziarie e rapporti oscuri.

Ma la storia non finisce qui. Non finisce affatto.

Ogni settimana si aggiungono pezzi ad un puzzle che sembra non voler mai svelare il suo disegno ma, al contrario, diventa sempre più grande.


Un disegno che coinvolge, purtroppo, anche le migliaia di dipendenti che inconsapevolmente si trovano intrappolati in questi ingranaggi, e che da troppo tempo aspettano risposte.


SM

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1 commento:

  1. Stiven
    seguo sempre con molta attenzione i tuoi lodevoli articoli e penso....
    …I punti analizzati in questo, sono veramente tanti e profondamente inquietanti in quanto fotografano una realtà che sembra essere “normalizzata” ..... L’indagine vuole accertare,forse, una mancanza di controllo da parte degli enti preposti..?? Le tessere del puzzle rendono ormai chiaro il quadro, ma devono essere incastrate!!
    …Io ho la sensazione che i giochi siano sempre quelli,far girare una montagna di soldi, a volte poco puliti,come,anche sempre le stesse le persone coinvolte,persone incuranti di chi lavora in queste società e di cui, vilmente, se ne servono.
    Spero vivamente che il Magistrato inquirente possa far luce sulle società Agile-Eutelia-Omega…perché aprendo una breccia su questo fronte si può arrivare ad avere finalmente una corrispondenza anche sulla Verità del mio Niki (ancora ben lontana....)
    Non giudico il tuo paese perchè è come il mio...ma voglio farti riflettere su un "ennesimo" episodio nella mia storia:"Io denunciai(all'epoca) oltre al furto nell'appartamento di Niki, in affitto lì a San Marino, anche la totale scomparsa della corrispondenza (dal 24 Giugno 2008 ad oggi è credibile che Niki non abbia ricevuto NULLA????? Un e/c bancario, una qualunque lettera....) Ebbene tutto archiviato...a me se lo raccontassero non ci crederei....eppure è la Verità....ora io mi domando: per la gendarmeria del vostro paese, tramite le vostre poste, accertarne l'esistenza era così difficile?????? ...Sono state fatte le necessarie Indagini????? Si è voluto guardare???

    Ti cito una frase di Victor Hugo mai tanto attuale per entrambi i nostri paesi:

    "C'è gente che pagherebbe pur di vendersi"

    Confido molto in questo Magistrato e spero che riesca a mettere insieme Tutto, per Niki, per noi, per la Società Civile, per la Verità, per la Giustizia!!

    Un caro saluto
    Ornella

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