sabato 17 aprile 2010

The Black Hole


Ormai è ufficiale. San Marino è entrata "di diritto" nei paesi della Black List italiana.
Ora, partendo dal presupposto che ce lo aspettavamo tutti e, come diceva il vecchio saggio: "Si deve andare avanti, perché indietro non si può", invece che limitarsi a puntare il dito sui colpevoli (e ce ne sono, eccome se ce ne sono), si deve pensare a cosa fare. Come uscirne. Ora come ora, la mancanza di prospettiva è il peggiore dei nemici. Quindi calma, gesso e analizziamo la situazione.

San Marino, per anni ha camminato sui bordi dell'economia internazionale. La sua classe politica ha usato il potere invece di amministrarlo, ha fatto affari quando doveva fare riforme, ha allacciato rapporti, con chi doveva invece allontanare, ha marciato su un sistema economico drogato dal malaffare e, invece di dare solide basi alla sua economia, ha spolpato il cuore del paese e svenduto la sua dignità.

Ma non tutto è perduto.

Permettetemi una breve digressione che però penso sia fonte d'ispirazione.
Nel 1979 usciva nelle sale cinematografiche degli USA il film "The Black Hole" (Walt Disney VHS). A dirla tutta, non certo una pellicola da Oscar, se non fosse che -involontariamente- il regista, pensò ad una trama che oggi calza a pennello alla piccola Repubblica di San Marino. La storia è semplice. Siamo nel futuro: Una vecchia navicella (la Cygnus) è da tempo sul bordo di un buco nero che da un momento all'altro la può inghiottire. Il capitano della nave -totalmente impazzito- nonostante sia riuscito a scampare per tanto tempo al peggio, non solo non fa nulla per allontanarsi da esso, ma ha tutta l'intenzione di gettarvisi dentro insieme alla navicella, convinto di riuscire a sopravvivere e risolvere così il problema. Alla fine, arriva un'altra navicella -la Palomino- che nel tentativo di salvare tutti, attraversa il baratro e si ritrova in un universo sconosciuto, dove inizia una nuova vita. La navicella del vecchio comandante impazzito invece, fa una brutta fine.

Perché dico che si può prendere spunto da questa trama? Per un semplice motivo: San Marino, in questo momento si trova proprio sull'orlo del baratro, che invece di essere un "Black Hole", è una "Black List". La sua classe politica -esattamente come il capitano folle della Cygnus- fino ad oggi si è comportata in modo totalmente irresponsabile, dando importanza più agli affari che al bene del paese, ed ora si trova totalmente impreparata davanti ad una vera emergenza. Questo è il momento di cambiare pagina. Di saltare il fosso. Se San Marino non riuscirà a capire che siamo davanti ad un punto di non ritorno, e che è il momento di comportarsi sul serio come una nazione fiera ed indipendente, allora è finita. Non ne usciremo.

Se invece, come mi auguro, la Repubblica saprà imitare le gesta della navicella Palomino, e cogliere dal disastro un'opportunità, una speranza, allora forse non sarà stato tutto vano. Siamo davanti ad un'occasione unica. Abbiamo finalmente la possibilità di azzerare una classe dirigente, riformarla dalle fondamenta e ripartire -finalmente- a valorizzare il meglio dell'antica terra della libertà con riforme e investimenti nella direzione giusta. Welfare, New Economy, valorizzazione del territorio, rivendicazione dei propri diritti internazionali e tutela verso investitori esteri seri e concreti. La lista di cose da fare è fin troppo lunga.

Il sospetto però, è che la casta voglia proteggersi e limitarsi a qualche spolverata qua e la con un paio di dimissioni di facciata, pagare il tributo di sangue che l'Italia esige con la forza e lasciare le conseguenze di tutto questo sulle spalle di cittadini sammarinesi e società sane. Aspettando di ritornare con il piede sul bordo esterno della lista per rimettere tutti in sella quando la bufera è passata. Se queste sono le intenzioni, lasciarglielo fare sarebbe l'errore più tragico.

Pensare di continuare a galleggiare ai margini del "Black Hole", invece di provare a fare il salto nel vuoto e ricominciare seguendo una strada nuova, mettendo le basi per una micro economia fiorente e capace di prosperare, più che mancanza di lungimiranza, sarebbe esattamente l'ennesima prova che a San Marino, la politica non esiste.

Vi lascio con una citazione:

"Dobbiamo liberarci dalla speranza che il mare esisterà per sempre. Dobbiamo imparare a navigare nel vento".
-Aristotele Onassis

Tengo a precisare che Aristotele Onassis non fu un filosofo, ma un miliardario.


SM

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